“La magistratura ha tratti eversivi, ora subito la riforma”. I penalisti usano le sentenze su Renzi e Salvini per attaccare le toghe
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I politici finiti a processo sono stati assolti e prosciolti, nonostante le richieste di pena e di rinvio a giudizio. La dimostrazione di come i giudici agiscano in autonomia, senza accodarsi tacitamente alle richieste della pubblica accusa. E invece le decisioni prese nei confronti di Matteo Renzi (prosciolto a Firenze nel caso della Fondazione Open) e Matteo Salvini (assolto nel processo Open Arms) negli ultimi giorni, diventano l’ennesima scusa per lanciare un attacco alle toghe e invocare la riforma della separazione delle carriere. (Il Fatto Quotidiano)
Se ne è parlato anche su altri media
Sarebbe arrivato il momento, del resto, dopo almeno tre decenni di furibonda contesa e di ricorrenti invasioni di campo e sconfinamenti tra i due ambiti dell’assetto istituzionale e costituzionale dello Stato, di tentare (almeno) di tornare all’antica lezione liberale di Montesquieu sulla separazione dei poteri come condizione essenziale per assicurare sia l’equilibrio tra di essi sia i diritti e le libertà degli individui. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
A cominciare da quella costituzionale già incardinata in Parlamento che comprende separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri, doppio Csm e un’Alta corte esterna per le sanzioni disciplinari; scelte destinate a inasprire le tensioni tra il governo e le toghe (di ogni estrazione politica e culturale, non solo quelle «rosse»), e fra maggioranza e opposizione. (Corriere della Sera)
"Le sentenze di assoluzione di Renzi e Salvini sono la riprova, semmai ce ne fosse bisogno considerando i quotidiani esiti dei processi in tutti i tribunali d'Italia, che le decisioni dei giudici... (Virgilio)
La tregua tra Lega e Forza Italia su questo tema è già stata siglata e la telefonata di Pier Silvio Berlusconi a Salvini l’ha suggellata. (il manifesto)
(Adnkronos) – “Le sentenze di assoluzione di Renzi e Salvini sono la riprova, semmai ce ne fosse bisogno considerando i quotidiani esiti dei processi in tutti i tribunali d’Italia, che le decisioni dei giudici non sono influenzate dalla comunanza di carriera coi pubblici ministeri”. (CremonaOggi)
Prima o poi troverai un giudice preparato e onesto che saprà riconoscere le tue ragioni. Ce ne sono tantissimi che vanno ringraziati per il difficile compito che svolgono ogni giorno. (La Voce del Patriota)