Nessuno dica "giustizia è fatta"
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Mario Sechi 22 dicembre 2024 Ogni sentenza di assoluzione implica un errore giudiziario, lo diceva il leggendario avvocato Francesco Carnelutti e lo ha confermato la decisione dei magistrati nel processo a Matteo Salvini. Della lezione del Carnelutti, all’Associazione nazionale magistrati sanno poco, direi niente, visti i commenti dopo la sentenza. Al primo minuto, dopo l’assoluzione, è partito il coro, l’avete visto che non c’è bisogno di separare le carriere perché c’è «una sentenza che prova plasticamente l’autonomia dei giudicanti» (Giuseppe Tango, magistrato, presidente della Giunta esecutiva di Palermo dell’Anm). (Liberoquotidiano.it)
Se ne è parlato anche su altre testate
L’assoluzione di Matteo Salvini e il proscioglimento di Matteo Renzi diventano ottimi pretesti per mettere sul tavolo proposte a protezione dei politici, nonostante le sentenze abbiano semmai dimostrato l’inesistenza di complotti giudiziari. (Il Fatto Quotidiano)
Il corriere della sera affida a Monti l’editoriale perchè il senatore a vita replichi alla replica della Meloni. Salvini e Nordio rilanciano su riforma della giustizia. (Nicola Porro)
La coincidenza temporale tra il proscioglimento di un Matteo (Renzi) nel procedimento Open e l’assoluzione dell’altro nel processo Open Arms (Salvini) ripropone il problema del rapporto tra politica e giustizia, con il primo che chiede le scuse di chi ha strumentalizzato le accuse a suo carico e il secondo che invita ad accelerare con l’approvazione di nuove norme: «Riforme, riforme, riforme». (Corriere della Sera)
Se si dovesse dire che il processo è inutile solo perché l’esito è assolutorio, non si svolgerebbero più". È così? "I processi non sono mai inutili. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
Nonostante nel caso del processo al vicepremier Salvini la destra non possa insistere sulle «toghe rosse», un effetto comunque la sentenza lo ha avuto: il governo metterà il turbo alla separazione delle carriere per avere la prima approvazione della Camera entro fine gennaio e per provare a stoppare le proteste annunciate dai magistrati. (il manifesto)
La seconda è che si deve procedere con la riforma costituzionale della separazione delle carriere come ulteriore garanzia del cittadino contro i teoremi di qualche pubblico ministero politicamente schierato. (La Voce del Patriota)