L’ira di Elena Cecchettin: “Mia sorella uccisa da un bianco perbene. Il governo fa propaganda”

L’ira di Elena Cecchettin: “Mia sorella uccisa da un bianco perbene. Il governo fa propaganda”
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la Repubblica INTERNO

“È stato il vostro bravo ragazzo”, è la frase che il 18 novembre di un anno fa, nel giorno del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, sua sorella Elena rilanciò sui social. Assieme a un’altra: “Bruceremo tutto”. E poi, nei giorni successivi: “Io non starò mai zitta, non mi farete mai tacere”. L’eco di quelle parole è riecheggiata ieri, alla fine di una giornata che doveva essere di ricordo e soprattutto impegno, segnata invece dalle parole di un ministro che ha ridotto le riflessioni sul patriarcato a inutile “ideologia” e ha associato l’immigrazione alla violenza di genere (la Repubblica)

La notizia riportata su altri media

A volte quando si affrontano sofferenze tali da togliere qualsiasi speranza - ha affermato il padre di Giulia - la vita ti sorprende con uno scopo nuovo, un'opportunità di trasformare il dolore in significato, la perdita in impegno, l'oscurità in azione». (LaC news24)

Il discorso del ministro Valditara, che durante il lancio della Fondazione Cecchettin cita la responsabilità dei migranti nei femminicidi, porta alla luce alcuni meccanismi della comunicazione politica su cui vale la pena riflettere. (La Stampa)

A volte – e non è retorica – quando si affrontano sofferenze tali, che potrebbero togliere qualsiasi speranza o prospettiva, la vita ancora ti sorprende offrendo uno scopo nuovo, un’opportunità di trasformare il dolore in significato, la perdita in impegno, l’oscurità in azione. (Corriere della Sera)

“Immigrati aggravano violenza sulle donne”

«Serve una visione, serve perseveranza. Portare luce su un nemico che spesso non si riesce a riconoscere, la violenza, e che colpisce milioni di donne in tutto il mondo. (Vanity Fair Italia)

«Dal giorno in cui è mancata la mia Giulia sono state uccise altre 120 donne soltanto in Italia. Migliaia nel mondo. Numeri inimmaginabili, non possiamo permetterci di essere indifferenti, non c’è più tempo per voltare lo sguardo altrove». (il manifesto)

“Deve essere chiara a tutti coloro che vogliono vivere con noi, la portata della nostra Costituzione, che non ammette discriminazioni fondate sul sesso. Occorre non far finta di non vedere che l’incremento dei fenomeni di violenza sessuale è legato anche a forme di marginalità e di devianza discendenti da una immigrazione illegale”. (Il Fatto Quotidiano)