Primi indizi di ripresa dell'attività economica in Argentina

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ANSA Brasil ECONOMIA

Il consumo privato al dettaglio ha ripreso a crescere in Argentina ad ottobre ad un ritmo del 2,9% su anno dopo 20 mesi di contrazione ininterrotta secondo dati della Confederazione argentina delle medie imprese (Came). Le vendite hanno registrato ad ottobre una variazione del +7,4 anche rispetto al mese precedente, con sei settori su 7 in terreno positivo. I dati sulla ripresa del consumo sono interpretati dal governo ultraliberista di Javier Milei come il chiaro indizio di un'inversione di tendenza dopo la forte recessione indotta dalle drastiche misure di aggiustamento fiscale avviate a dicembre del 2023. (ANSA Brasil)

La notizia riportata su altri media

Questo significa che il costo della vita rispetto a un anno prima è pressoché triplicato. Su base annua, il rallentamento c’è stato lo stesso, ma al 193%. (InvestireOggi.it)

L’Argentina presentava, soprattutto, un deficit gemello, ovvero un disavanzo pubblico ed un disavanzo delle partite correnti (nella bilancia dei pagamenti, le partite correnti sintetizzano la posizione debitoria o creditoria di un paese nei confronti del resto del mondo, le partite correnti sono costituite dalle transazioni che quel paese effettua per la vendita e per l’acquisto di beni e servizi) pari al 17% del PIL (con il 4% l’allarme è giallo, con l’8% la catastrofe è imminente…). (Nicola Porro)

Milei: in Argentina la recessione è finita

L’amministrazione di Javier Milei ha ridotto molte uscite del bilancio pubblico nazionale e ha aumentato alcune voci meno del tasso d’inflazione, che quindi sono diminuite in termini reali. L’inflazione sta scendendo, i conti pubblici sono migliorati e il Prodotto interno lordo dovrebbe tornare a crescere nel 2025, ma la povertà rimane molto elevata. (ISPI)

Il presidente argentino Javier Milei ha affermato che il paese sudamericano ha superato la recessione economica e sta mostrando segnali di ripresa, sebbene in un contesto di crescente povertà che colpisce il 52,9% della popolazione. (QUOTIDIANO NAZIONALE)