È morto Bruno “Maciste” Bolchi, aveva 82 anni

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La Gazzetta dello Sport SPORT

Ex di Inter e Torino, allenatore del Bari dei miracoli. Fu la prima figurina della storia È morto ieri sera, in una clinica a Firenze Bruno Bolchi, ex calciatore e allenatore: aveva 82 anni. Nato a Milano il 21 febbraio 1940, viveva da tempo a Pieve a Nievole (Pistoia). Era ricoverato da qualche giorno per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute. La carriera — Dopo l’esordio in Serie A con l’Inter, a 18 anni, ne diventò capitano tre anni dopo e vinse lo scudetto nel 1963. (La Gazzetta dello Sport)

Ne parlano anche altre fonti

All'età di 82 anni è morto Bruno Bolchi. In carriera ha allenato, tra le altre, Atalanta, Lecce, Genoa, Reggina e Messina. (SportAvellino.it)

Il Corriere dello Sport annuncia importanti novità per l’Inter e la cessione, che avverrà entro il 2024 Il Corriere dello Sport ha buone nuove sull’Inter e il possibile passaggio di proprietà nerazzurro, che dovrebbe avvenire entro il 2024. (Inter News 24)

L'ex calciatore di Inter, Verona, Atalanta, Torino e Pro Patria è deceduto a Firenze, aveva 82 anni. (ilGiornale.it)

Secondo il giornalista De Carolis, intervenuto in collegamento con Sport Mediaset, fra queste c’è anche un modulo ancora non ideale. Inzaghi è oggetto di diverse critiche per le sue scelte in questo inizio di stagione con l’Inter. (Inter-News)

Felice Saladini, Marcello Cardona e tutta la Reggina, esprimono il proprio profondo cordoglio per la scomparsa di Bruno Bolchi, amatissimo e indimenticabile tecnico che nel 1999 portò i colori amaranto per la prima volta nella storia in Serie A (Zoom24.it)

Esistono diversi punti di vista riguardo l’effetto, nel breve termine, che può causare la prima pausa di campionato, ovviamente il più delle volte legato al contesto vissuto dalla squadra al momento dello stop: solitamente interrompere una serie positiva importante, come quella vissuta dalla Reggina in questo sfolgorante inizio di torneo, appare piuttosto inopportuno per la paura, magari ingiustificata, di spezzare il fil rouge con la vittoria; d’altro canto lo stesso Inzaghi ne ha evidenziato l’utilità per un richiamo atletico di una condizione che, per forza di cose, rischiava alla lunga di pagare pegno rispetto a chi è partito prima, e dunque non si vede perché non ci si debba fidare di lui. (TuttoReggina.com)