Stellantis crolla in Borsa dopo le dimissioni di Tavares

Stellantis crolla in Borsa dopo le dimissioni di Tavares
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
AGI - Agenzia Italia ECONOMIA

Stellantis: si dimette l'ad Carlos Tavares. Liquidazione da 100 milioni di euro La decisione è stata resa nota questa sera, dopo un consiglio di amministrazione di Stellantis che ha accettato le dimissioni (AGI - Agenzia Italia)

Se ne è parlato anche su altri media

Stellantis sotto i riflettori. Il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso ha avuto questo pomeriggio, nel corso della visita di Stato in India a Nuova Delhi, un colloquio telefonico con il presidente di Stellantis John Elkann, collegato dagli Stati Uniti. (LAPRESSE)

"Sono state dimissioni inaspettate, ne prendiamo atto, bisognerà capirne le motivazioni reali perché da queste capiremo anche quelli che potranno essere i passaggi futuri. Stellantis, Cirio: “Vigileremo perchè gli impegni vengano mantenuti” (La Repubblica)

La notizia della telefonata fra Elkann e Urso, che si trova in visita di Stato in India, arriva direttamente dal ministero: "Il confronto è avvenuto a seguito delle dimissioni dell’amministratore delegato del Gruppo Carlos Tavares". (Torino Cronaca)

Stellantis, inizia la nuova era dopo Tavares: i nomi in lizza e le strategie del gruppo

Si parla di una buonuscita di 100 milioni di euro per Carlos Tavares, l'amministratore delegato di Stellantis che ieri ha chiuso il rapporto con il gruppo, in anticipo di un anno sui tempi previsti dal contratto che sarebbe scaduto nella primavera del 2026. (Il Messaggero - Motori)

Uno scenario che preoccupa il mercato: le dimissioni di Tavares "creano incertezza in un momento particolarmente critico", scrivono gli analisti di Equita, mentre il titolo in Borsa è arrivato a cedere il 10% scendendo sui minimi degli ultimi due anni e mezzo (-40% da inizio anno). (Tiscali Notizie)

C’è bisogno che qualcuno prenda in mano la situazione e soprattu… La crisi del settore auto potrebbe farsi sempre più pesante, i segnali non mancano, e il 2025 potrebbe essere peggio dell’anno che si sta per chiudere. (la Repubblica)