A Jenin, in Cisgiordania, restano solo macerie: «Noi non ce ne andiamo»

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Avvenire ESTERI

Ansa Dall’entrata di al-Jalama, che collega il nord di Israele con la Cisgiordania, Jenin dista appena quattro chilometri. Ma il cancello giallo lungo il confine è sprangato a tempo indeterminato. Per raggiungere la città-giardino – come è chiamata dalla radice in ebraico del suo nome –, si devono circumnavigare i Territori, attraversando la Valle del Giordano: una sessantina di chilometri e due ore in più di viaggio. (Avvenire)

Se ne è parlato anche su altri media

Le realtà palestinesi di microfinanza ACAD e Reef Finance, in collaborazione con Banca Etica, storico partner di entrambe, e Fondazione Finanza Etica hanno lanciato la campagna di raccolta fondi 'La Palestina ha bisogno di noi!' su Produzioni dal Basso - per sostenere 156 imprese individuali o piccole comunità attive nel settore agroalimentare in Cisgiordania, che sono state gravemente danneggiate. (Alto Adige)

Come fanno i coloni israeliani più estremisti a impadronirsi delle terre in Cisgiordania? Questa inchiesta rivela in che misura gli avamposti illegali contribuiscono, in ultima istanza, all'espulsione degli abitanti dei villaggi palestinesi vicini. (Arte.tv)

L’altro fronte: Cisgiordania terra negata

Ospite degli studi di Radio Onda d’Urto lunedì 30 settembre 2024 Guy, attivista israeliano di Ta’ayush, movimento dal basso che da una quindicina d’anni unisce con diverse attività nella Cisgiordania Occupata “israeliani e palestinesi che lottano insieme per porre fine all’occupazione israeliana e per raggiungere la piena uguaglianza civile attraverso un’azione diretta quotidiana non violenta”. (Radio Onda d'Urto)

La storia del piccolo villaggio di contadini nel sud della Cisgiordania ricalca un modello noto nei Territori palestinesi occupati: lo sfollamento forzato, dietro la pressione insostenibile di due realtà, l’esercito e i coloni, che operano in simbiosi, si mescolano l’una all’altra sfumando i confini tra istituzioni e movimenti. (il manifesto)