MEDIO ORIENTE: INTERVISTA A UN ATTIVISTA ISRAELIANO DI TA’AYUSH. “IL PROBLEMA E’ L’IDEA STESSA DI SUPREMATISMO”.

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Ospite degli studi di Radio Onda d’Urto lunedì 30 settembre 2024 Guy, attivista israeliano di Ta’ayush, movimento dal basso che da una quindicina d’anni unisce con diverse attività nella Cisgiordania Occupata “israeliani e palestinesi che lottano insieme per porre fine all’occupazione israeliana e per raggiungere la piena uguaglianza civile attraverso un’azione diretta quotidiana non violenta”. Con Guy (e la traduzione del nostro collaboratore Nicola Zambelli) abbiamo parlato della situazione pre e post 7 ottobre nei Territori occupati palestinesi e anche all’interno di Israele, dello scenario sempre più tragico e fosco che avvolge il Medio Oriente, da Gaza a Libano, ma anche delle prospettive di una lotta popolare e dal basso “contro l’occupazione e contro la pulizia etnica in Palestina”, dice Guy. (Radio Onda d'Urto)

Su altre testate

Le realtà palestinesi di microfinanza ACAD e Reef Finance, in collaborazione con Banca Etica, storico partner di entrambe, e Fondazione Finanza Etica hanno lanciato la campagna di raccolta fondi 'La Palestina ha bisogno di noi!' su Produzioni dal Basso - per sostenere 156 imprese individuali o piccole comunità attive nel settore agroalimentare in Cisgiordania, che sono state gravemente danneggiate. (Alto Adige)

Dall’entrata di al-Jalama, che collega il nord di Israele con la Cisgiordania, Jenin dista appena quattro chilometri. Ma il cancello giallo lungo il confine è sprangato a tempo indeterminato. Per raggiungere la città-giardino – come è chiamata dalla radice in ebraico del suo nome –, si devono circumnavigare i Territori, attraversando la Valle del Giordano: una sessantina di chilometri e due ore in più di viaggio. (Avvenire)

L’altro fronte: Cisgiordania terra negata

Una strategia messa in atto con il beneplacito del governo israeliano, con due ministri esponenti del Sionismo religioso in prima linea. (Arte.tv)

Il ritorno a casa di Khirbet Zanuta è durato appena un mese. La storia del piccolo villaggio di contadini nel sud della Cisgiordania ricalca un modello noto nei Territori palestinesi occupati: lo sfollamento forzato, dietro la pressione insostenibile di due realtà, l’esercito e i coloni, che operano in simbiosi, si mescolano l’una all’altra sfumando i confini tra istituzioni e movimenti. (il manifesto)