Meloni manda alla Consulta Francesco Saverio Marini, il costituzionalista che ha scritto il premierato
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ROMA – Se fosse il titolo di un film potrebbe suonare così: “Il mio giudice alla Consulta si chiama Marini”. Regia di Giorgia Meloni. Già, perché è uno solo lo scopo di quel sms dal tono assertivo che due giorni fa è stato inviato a tutti i parlamentari di Fratelli d’Italia dal vertice del partito. Un obiettivo, eleggere subito un giudice della Consulta di fede strettamente meloniana. Un risultat… (la Repubblica)
Se ne è parlato anche su altri media
Il 17 settembre c’era stata una fumata nera con il sesto scrutinio della Camere in seduta comune che si era concluso in un nulla di fatto, con la presenza di soli 374 parlamentari su 605. La Camera ci riprova: eleggere il giudice della Corte costituzionale che deve sostituire l’ex presidente della Consulta, Silvana Sciarra. (Il Fatto Quotidiano)
La maggioranza parte da 355 voti 'sicuri' ma il quorum a 363. Tra i nomi circolano quelli di Marini e Deodato (Adnkronos)
La premier si arrabbia per la fuga di notizie sul voto per il giudice della Corte Costituzionale. Poi minaccia: «Non avrò più rapporti con i gruppi parlamentari. Molto sconfortante». Gli sfottò per i treni in ritardo nella chat (Open)
Destinatario: senatori e deputati dispersi nei rispettivi collegi, lontani, come di norma il venerdì, dalle aule di Montecitorio e Palazzo Madama. Il messaggio è perentorio, accompagnato da tre puntini rossi, tutto maiuscolo: «Attenzione, martedì 8 ottobre, ore 12.30, indispensabile la presenza di tutti al voto per la Corte costituzionale». (ilmessaggero.it)
Dopo essersi presa la Rai, Giorgia Meloni vuole prendersi anche la Corte Costituzionale. Per il Consiglio di amministrazione della Rai si è visto come è andata a finire. Le opposizioni, divise, si contenderanno ora qualche direzione di testata. (L'HuffPost)
Ore 12.30 - Aula (Comunicazione)