Stellantis, scendono le quotazioni a Piazza Affari
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Casa automobilistica italo-francese-statunitense FTSE MIB Stellantis Stellantis In forte ribasso la, che mostra un -5,04%.L'analisi settimanale del titolo rispetto almostra un cedimento rispetto all'indice in termini di forza relativa di, che fa peggio del mercato di riferimento.La situazione di medio periodo diresta tendenzialmente ribassista. Tuttavia, esaminando il grafico a breve, sarebbe lecito iniziare a dubitare della possibilità della fase ribassista di estendere. (LA STAMPA Finanza)
Se ne è parlato anche su altri media
Alle ore 13.00 il titolo lasciava sul terreno il 3,97% a 10,942 euro, dopo aver oscillato tra un minimo di 10,634 euro e un massimo di 11,068 euro. L'andamento del titolo è imputabile all’annuncio del presidente statunitense Donald Trump, di imporre dazi al 25% sulle automobili prodotte al di fuori degli Stati Uniti. (SoldiOnline.it)
Avranno un impatto non solo in America, ma anche sulla sulla componentistica europea e soprattutto italiana. Lo ha detto Jean Philippe Imparato, responsabile europeo di Stellantis al convegno sull'automotive organizzato da Forza Italia a Torino. (QUOTIDIANO NAZIONALE)
I dazi del 25% sulle auto importate negli USA decisi da Donald Trump ieri hanno fatto crollare i titoli delle case automobilistiche in Europa. Anche Stellantis ha dovuto fare i conti con un forte calo. (ClubAlfa.it)

Il gruppo sta aumentando l’approvvigionamento di componenti critici dai suoi impianti negli Stati Uniti e accelera le spedizioni dei modelli principali prodotti in Canada e Messico per garantire che i concessionari siano adeguatamente riforniti. (ClubAlfa.it)
Sia europei, come facilmente intuibile, sia statunitensi, un po’ meno intuitivo. Soffrono anche fornitori di componentistica come Continental (- 3,5%). (Il Fatto Quotidiano)
Dall’altro c’è la partita, tutta americana, che Stellantis dovrà giocare tenendo conto dei dazi imposti dal presidente Trump, degli impegni presi per aumentare la capacità produttiva sul mercato statunitense - 5 miliardi di investimenti annunciati, con l’assicurazione di riaprire lo stabilimento di assemblaggio di Belvidere nel 2027 - e della produzione fatta dal Gruppo negli stabilimenti in Messico - a Saltillo e Toluca, dove ad esempio produce rispettivamente la famiglia dei Ram, nel secondo, molti modelli della famiglia Jeep- oltre che in Canada, dove ha casa il marchio Chrysler. (Il Sole 24 ORE)