Caso Cecilia Sala, i domiciliari di Abedini e l'ipotesi espulsione dall'Iran: cosa rischia la giornalista

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Contro la 29enne inviata a Teheran e detenuta a Evin è stata formulata una generica accusa di «violazione della legge islamica» La dichiarazione generica con la quale il governo iraniano ha confermato l’arresto di Cecilia Sala a Teheran è di «violazione delle leggi della Repubblica Islamica». Una formula vaga che indica almeno due cose. Le autorità stanno proseguendo le indagini successive all’arresto della 29enne giornalista, inviata in Iran per Chora Media e detenuta dal 19 dicembre nel carcere di Evin, per definire un capo di imputazione più preciso: ossia non è ancora chiaro neanche alla giustizia locale quale comportamento della giornalista deve essere punito. (Open)

Se ne è parlato anche su altri media

Il cammino è già tracciato: il governo italiano dovrà condurre in porto una complessa trattativa su due fronti, verso l'Iran e verso gli Stati Uniti, con un epilogo che porterà probabilmente Roma a confermare l'arresto dell'imprenditore di droni iraniano, Mohammad Abedini, fermato a Milano tre giorni prima dell'arresto della giornalista italiana, ma a non estradarlo negli Stati Uniti. (il Giornale)

È quanto contenuto - secondo quanto si apprende - nella nota verbale che la Farnesina, attraverso l'ambasciatrice a Teheran Paola Amadei, ha consegnato al governo iraniano nell'ambito del lavoro che il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sta portando avanti con la premier Giorgia Meloni, il ministro della Giustizia Carlo Nordio ed il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, per arrivare ad una rapida e positiva soluzione della vicenda. (Corriere della Sera)

Vorrei sapere se Cecilia Sala ha freddo. Che la stia combattendo, che stia esercitando la forza e il co… (La Stampa)

Cecilia Sala, le accuse: «Violate leggi islamiche». Spionaggio escluso, potrebbe ricevere una multa

– “Prima di tutto bisogna dire che questo caso non avrebbe mai dovuto finire sui giornali. Perché questo ha ridotto in modo sensibile le capacità di movimento della nostra intelligence. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Nel 2014 fu arrestato con l’accusa di spionaggio e «propaganda contro il sistema» insieme alla moglie: lei fu rilasciata dopo due mesi e mezzo, lui processato, condannato e liberato dopo un anno e mezzo grazie a uno scambio di prigionieri con gli Stati Uniti e lo sblocco di fondi iraniani congelati. (Corriere della Sera)

Il capo di imputazione è generico: la giornalista ha «violato le leggi della Repubblica islamica dell’Iran». Un atto ufficiale che letto in controluce, in chiave diplomatica, viene interpretato dalla Farnesina come un segnale positivo. (ilmessaggero.it)