Andare, vedere, raccontare: la forza di Cecilia davanti all’abuso del regime
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Vorrei sapere se Cecilia Sala ha freddo. Se dorme in terra, se le hanno dato una coperta, se ha mangiato e quanto e cosa, e quanto e cosa mangerà ancora. Vorrei sapere se dopo quelle due sigarette, il giorno di Natale, ce n’è stata qualcun’altra. Se è in cella di isolamento con la luce sempre accesa. Se ha paura, e come la combatte. Che la stia combattendo, che stia esercitando la forza e il co… (La Stampa)
Ne parlano anche altri media
Ora l'impegno primario, irrinunciabile è riportare Cecilia Sala in Italia. (il Giornale)
Quella di Cecilia Sala «rischia di essere una detenzione lunga», dice al Corriere Jason Rezaian. Parla per esperienza. (Corriere della Sera)
Ovvero la disponibilità ad aprire trattative per il suo rilascio, comunque complesse poiché la condizione per riportare la reporter in Italia è rimandare a Teheran l’ingegnere dei droni Mohammad Abedini Najafabadi, fermato all’aeroporto di Malpensa il 16 dicembre su mandato degli Stati Uniti. (ilmessaggero.it)
Cecilia Sala avrà questa sera, nel carcere di Evin, a Teheran, una mascherina da mettere sugli occhi. Nella prigione in cui è costretta Sala ci sarà anche un panettone, del cioccolato, pacchi di sigarette. (la Repubblica)
"Quanto avviene segnala ancora una volta il valore della libera informazione. Il presidente della Repubblica ha dedicato una parte del suo discorso alla vicenda di Cecilia Sala, la giornalista italiana imprigionata in Iran: "Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia", ha detto il Capo dello Stato. (la Repubblica)
Perché i servizi si muovono bene quando possono lavorare con le loro modalità”. – “Prima di tutto bisogna dire che questo caso non avrebbe mai dovuto finire sui giornali. (QUOTIDIANO NAZIONALE)