L’esternalizzazione del controllo migratorio in Europa

L’esternalizzazione del controllo migratorio in Europa
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PRESSENZA – International News Agency INTERNO

Riceviamo e pubblichiamo dall’agenzia stampa Interris.it un commento del giurista Italo D’Angelo Dopo anni di proposte, le più svariate, viene siglato il patto tra Italia e Albania che prevede centri, costruiti e gestiti a nostre spese, in quella Nazione dove verranno trasferiti i migranti che sbarcano nel nostro Paese. Negli ultimi decenni, l’esternalizzazione del controllo migratorio è diventata uno dei pilastri fondamentali delle politiche europee sui confini e il Protocollo Italia-Albania ne rappresenta una nuova preoccupante frontiera. (PRESSENZA – International News Agency)

La notizia riportata su altri giornali

E se il «modello Albania» che sta studiando mezza Europa riuscisse a sconfiggere il business dell'immigrazione clandestina che guadagna migliaia di euro a ogni viaggio dai migranti, una robina tra i cinque e i sei miliardi di dollari? Le Ong sono pagate da governi e grandi compagnie per fare il lavoro sporco, raccattarli in mare ed evitare che mercantili, portacontainer e petroliere debbano farlo per la legge del mare, gli scafisti (e i terroristi che vogliono portare la jihad in Occidente) lo sanno e ne approfittano. (il Giornale)

1 Si può disapplicare una legge interna come avvenuto in questi giorni sui migranti in Albania? La questione giuridica non è semplice, ma i giudici non hanno disapplicato la legge interna, l’hanno piuttosto integrata alla luce della interpretazione data dalla Corte di giustizia: la Corte UE ha chiaramente detto che un Paese per essere considerato sicuro deve esserlo in ogni sua parte rimettendo al giudice la valutazione del caso concreto. (Corriere Roma)

Volo alto: un filosofo del diritto che parli del giudice nei termini in cui ne parla il ministro Carlo Nordio non è facile a trovarsi. Come minimo, il filosofo vi dirà che ogni «applicatio» è una «interpretatio», che persino la più contenuta delle decisioni – la più circoscritta, la più lineare – ha margini interpretativi più o meno ampi. (L'HuffPost)

Papetti: «Retorica e luoghi comuni sui ruoli di politica e giustizia. Ma a chi spetta stabilire se un Paese è "a rischio"?»

C’è un tema politico che più politico non si può: come affrontare il fenomeno migratorio all’insegna del diritto italiano ed europeo. Diritto che è frutto del legislatore. Il taccuino di Guiglia. Due decisioni, l’una opposta dell’altra, rivelano quanto il tema dell’immigrazione sia di prevalente pertinenza politica e non giudiziaria o amministrativa. (Start Magazine)

Era scontato l’intervento della magistratura italiana sulla questione migranti, in Albania, dato che la Corte di giustizia europea ha emesso, il 4 ottobre, una sentenza, in cui dava una interpretazione di definizione di Paese sicuro, passando la patata bollente alla magistratura italiana, come previsto dal diritto europeo. (La Gazzetta del Mezzogiorno)

Può piacere o meno ma senza Magistratura libera si finisce inevitabilmente nella dittatura. La Magistratura dev'essere indipendente per difendere i diritti del cittadino. (ilgazzettino.it)