Ursula in bilico, la crisi della Commissione europea

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La nuova Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen è sempre più in pericolo. I Popolari del PPE, i socialisti del PSE e i liberali sono impegnati in un braccio di ferro sui nomi dei due vicepresidenti esecutivi, l'italiano Raffaele Fitto e la spagnola Teresa Ribera. Questo scontro preoccupa non poco la presidente della Commissione in vista del voto dell'Europarlamento, previsto per il 27 novembre prossimo. Le tensioni tra i gruppi della maggioranza Ursula sono sfociate nuovamente nella votazione sulla proposta di rinviare di un anno l’applicazione della legge sulla deforestazione. La proposta è stata approvata con alcuni emendamenti grazie al voto del PPE e delle destre, mentre socialisti e verdi si sono opposti, e i liberali si sono divisi.

La crisi dei socialisti europei sta affossando il bis di Ursula von der Leyen. Non è un bel tempo per essere di sinistra oggi. Di sconfitta in sconfitta, si perde la fiducia persino negli elettori. I socialisti europei, che da anni sbraitano contro i popoli che non li capiscono, tacciandoli di ignoranza, ingenuità e di essere beceri, rischiano di perdere anche la guida del governo tedesco tra qualche mese. A quel punto, non resterà che sperare in Pedro Sanchez, il premier socialista che dal 2018 riesce a restare in sella, malgrado l’assenza di una maggioranza parlamentare propria.

Nel caos post-audizioni dei Commissari designati, a Bruxelles si teme il peggio: lo sgretolamento dell'Ursula bis. Fase tattica, certo, ma accuse reciproche, in larga parte strumentali, rischiano davvero di far saltare il varo. Ieri il PPE ha votato assieme a Patrioti, Conservatori e ultradestra per regole meno rigorose sul contrasto alla deforestazione, posticipate di due anni. I socialisti, dal canto loro, hanno tacciato il PPE di voler creare una maggioranza alternativa con le destre.