Stellantis chiude lo stabilimento inglese di Luton: a rischio 1.100 lavoratori
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La società garantirà supporto ai dipendenti che vorranno trasferirsi, mentre la produzione dei furgoni a benzine e diesel sarà spostata interamente in Francia. Ma anche lì i problemi non mancano: il gruppo fa i conti con il brusco calo delle immatricolazioni. Un’altra chiusura, stavolta nel Regno Unito. Stellantis ha comunicato che lo stabilimento di Luton si fermerà nel 2025, in risposta alla spinta del governo britannico verso una transizione ai veicoli elettrici più veloce, già entro il 2030. (Lettera43)
La notizia riportata su altri giornali
Questa scelta segue un avvertimento lanciato dall’azienda a giugno, quando era stata sottolineata la necessità di maggiori misure da parte del governo britannico per stimolare la domanda di veicoli elettrici (EV). (ClubAlfa.it)
La chiusura dello stabilimento Vauxhall di Luton metterebbe a rischio 1.100 posti di lavoro e arriverebbe pochi mesi dopo un confronto tra i dirigenti del gruppo e il governo del Regno Unito riguardo lo Zev Mandate. (La Gazzetta dello Sport)
Il gruppo Stellantis ha rivisto al ribasso le previsioni di produzione per i suoi siti francesi per il 2024. Con questo livello di produzione, quest'anno, scrive il quotidiano economico francese, «Stellantis tornerà al livello del 2021. (Il Messaggero - Motori)
Stellantis pare intenzionata a chiudere il suo stabilimento inglese di Luton, dove attualmente vengono prodotti i veicoli commerciali leggeri di medie dimensioni con i marchi Vauxhall, Opel, Citroen, FIAT e Peugeot. (HDmotori)
Stellantis ha annunciato la chiusura di una delle sue storiche fabbriche, quella di Luton, che da 120 anni produce vari modelli del marchio Vauxhall (la Opel britannica). La decisione metterà in difficoltà oltre 1.000 dipendenti, che si troveranno di fronte a una difficile scelta: trasferirsi a Ellesmere Port, a circa 225 chilometri di distanza, o perdere il lavoro. (ClubAlfa.it)
Il nuovo esecutivo laburista ha ribadito, durante un incontro con i rappresentanti dell’industria automobilistica britannica, l’intenzione di anticipare il divieto di vendita di veicoli a combustione interna al 2030, rispetto alla precedente scadenza del 2035. (Borse.it)