La Russia sta perdendo il Medio Oriente?
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Il regime di Bashar al-Asad è evaporato in pochi giorni e con esso i risultati dell’affermazione russa in terra siriana. Fiore all’occhiello del Cremlino quale proiezione strategica oltre i confini di quella che fu l’Unione Sovietica, oggi si traduce in perdita d’influenza nella regione mediorientale e di immagine anche nell’attiguo continente africano. Con i… (Limes)
Ne parlano anche altre fonti
Red – (Notizie Geopolitiche)
La velocità con cui i ribelli capeggiati da Mohammed al-Jolani hanno conquistato la Siria e sbriciolato il regime degli Assad dopo 54 anni spiega più che le vulnerabilità (note) di Damasco, la crisi della Russia (InvestireOggi.it)
Di Stefano Maciocchi Il collasso repentino del regime di Bashar al-Assad non è merito dell’aiuto militare e logistico della Turchia. Putin, che ha sempre sostenuto militarmente il vecchio regime, spazzando via l’Isis dalla Siria in pochi giorni, stavolta ha abbandonato Bashar al-Assad, spianando la strada al capo dei “ribelli” Al Jolani. (Il Fatto Quotidiano)
Dalla crisi siriana potrebbe nascere un nuovo assetto geopolitico del Mediterraneo, con lo spostamento delle attenzioni russe dalla Siria alla Libia: uno scenario molto insidioso per l’Italia. Dopo la fine del regime di Bashar al Assad, il Cremlino sa che il destino della sua fortezza siriana è avvolto da nubi cupe. (la Repubblica)
Era il maggior alleato di Mosca in Medio Oriente dai tempi dell'Unione Sovietica e ora la proiezione geopolitica di Putin nella regione si è ridotta notevolmente. (Sky Tg24 )
Tartus è il secondo porto della Siria dopo Laodicea, e disporre di una base navale lì per Mosca aveva significato porre un tassello fondamentale per la sua brosok na Jug (corsa verso sud), cioè il raggiungimento dei "mari caldi", che è stata sempre il traguardo strategico irraggiungibile della Russia zarista. (Difesa Online)