ARRIVA MUSK E LA TODDE SCOMPARE

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L'Opinione INTERNO

Abbiamo dato un’occhiata ai 5 stelle online (e al loro capo) e abbiamo avuto la sensazione che tra i pentastellati sia in corso il tentativo di cambiare discorso: Giuseppe Conte e i suoi adepti, adesso, si occupano principalmente di Elon Musk mentre, della vicenda di Alessandra Todde, non c’è più alcuna traccia, ma anche prima della data odierna era il silenzio a imperare. Eppure la presidente sarda Alessandra Todde, nei rendiconti elettorali si è sbagliata, magari anche in buona fede, e non ha aperto il conto corrente bancario (previsto dalla legge) dove dovevano essere versati i contributi elettorali di terzi ma, soprattutto, ha detto pubblicamente una bugia. (L'Opinione)

La notizia riportata su altre testate

Le altre contestazioni sono un po’ meno risibili ma della stessa natura, di scorretta rendicontazione, e ha detto bene l’ex parlamentare Elio Vito: è imperdibile lo spettacolo della politica impegnata a darsi regole, spesso contorte, per poi stupirsi di doverle rispettare. (La Stampa)

Decadenza Todde, gli atti trasmessi alla Giunta delle elezioni (AGI - Agenzia Italia)

Il gruppo M5S nel Consiglio regionale della Sardegna risponde alle critiche di Christian Solinas ad Alessandra Todde. “Non ci facciamo di certo intimidire da un ex presidente della Regione che non ha lasciato la poltrona neanche dopo essere stato travolto da una tempesta giudiziaria fatta di sequestri e gravi accuse penali, da un ex presidente che avrebbe dovuto fare un passo indietro prima di ridurre la Sardegna a un cumulo di macerie - scrivono i consiglieri regionali pentastellati -. (Adnkronos)

Todde, il giurista Pubusa: "Nessun imbroglio, collaboratori incapaci"

Cagliari. «Il Gruppo consiliare del M5S, curiosamente a mezzo di un consulente della presidente, dirama un comunicato stampa che vorrebbe mettermi un bavaglio snocciolando la solita litania di accuse nei miei confronti che hanno caratterizzato la loro azione politica nella scorsa legislatura. (SARdies.it)

E lo è per un motivo banale. La prova dell’incertezza è nell’ipotesi, autorevole, di un cambio di strategia processuale da parte dei legali della presidente. (La Nuova Sardegna)

“Non c’è imbroglio, il provvedimento della Corte d’appello è davvero abnorme. E sembra quasi che ci si dimentichi che il Consiglio regionale non è un consiglio comunale qualsiasi. Quest’ultimo può essere sciolto dal Prefetto ma per il primo, lo prevede l’articolo 50 dello Statuto sardo, serve la firma del Presidente della Repubblica. (SardiniaPost)