Realtà e finzione della pace
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Da “vicino a Fasano” fino a “sopra il lago di Lucerna”. Da Borgo Egnatia a Bürgenstock, lo sguardo sul mondo dei leader occidentali trasloca da un complesso di lusso ad un altro. Meloni si è detta orgogliosa di aver mostrato al mondo un vero borgo italiano, lasciando tutti a bocca aperta davanti al genus loci (tradizioni, artigiani, donne che fanno le orecchiette), ma alla stampa internazionale non è sfuggito di trovarsi in una masseria di plastica, pura imprenditoria turistica. (il manifesto)
Se ne è parlato anche su altri giornali
Diciamo che, soprattutto pensando al Green Deal, il lavoro a livello legislativo è stato portato a termine negli ultimi cinque anni. (L'HuffPost)
Cari amici, ci voleva papa Francesco per svelare la verità del G7 svoltosi in Puglia e mostrare che il re è nudo, rompendo ogni consuetudine con l’andare a un convegno di Potenti, Nello sfarzoso scenario di Borgo Egnatia, che non è un borgo antico, ma un albergo di lusso edificato sugli scavi archeologici nel comune brindisino di Fasano, è andata in scena una finzione (non solo il borgo era finto), quella di un potere mondiale in capo a sette grandi Potenze dell’Occidente (compreso l’orientale Giappone) che credono di avere in mano il mondo e di poterne disporre a proprio piacimento e soprattutto di rappresentarne il vertice di civiltà e di sapienza come se fossero il nuovo Celeste Impero. (La Bottega del Barbieri)
FORSE è solo una leggenda perché non erano in tanti ad ascoltare le conversazioni dei leader degli Alleati (Roosevelt, Churchill e Stalin) quando in vista della vittoria nella Seconda Guerra mondiale, si spartivano le zone di influenza in Europa. (Quotidiano del Sud)
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ROMA. E' quanto ha detto la premier Giorgia Meloni al termine della prima giornata di lavoro del G7 a Borgo Egnazia. (ROMA on line)
Un contesto di debolezza generalizzata, forse senza precedenti, di quasi tutti i leader delle potenze euro-atlantiche (in scadenza o dimissionari o in profonda crisi di consensi) che ha visto emergere l’Italia, padrona di casa del G7, per la stabilità del suo esecutivo, l’unico tra quelli delle grandi nazioni europee a essere uscito rafforzato dal voto dell‘8 e 9 giugno anche in virtù della posizione moderata e realistica assunta nelle ultime vicende che hanno riguardato il conflitto ucraino. (Analisi Difesa)
Un tempo era il suo punto di forza, sul piano dei valori e dell’autocoscienza, oggi sembrerebbe un fattore di debolezza, come secondo alcuni osservatori si è visto nel recente vertice del G7 organizzato in Puglia. (ilmessaggero.it)