Il ministro Valditara chiede approfondimenti sul suicidio del 15enne di Senigallia

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il Resto del Carlino INTERNO

– L’episodio del suicidio di Leonardo Cascina, che si è tolto la vita suicida a 15 anni, all'interno di un casale a Montignano frazione di Senigallia (Ancona), con una pistola che era l'arma del padre agente della polizia locale, è attualmente oggetto di verifiche da parte del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Ministro Giuseppe Valditara ha contattato il direttore generale dell'Ufficio scolastico regionale per le Marche, Donatella D'Amico, e ha richiesto un ulteriore approfondimento, anche alla luce delle dichiarazioni rese dai genitori del ragazzo e delle testimonianze pubblicate sui giornali da parte di studenti e amici del giovane. (il Resto del Carlino)

Su altri giornali

Suicida a 15 anni a Senigallia, i funerali dell'adolescente 17 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Per il quindicenne, che frequentava l’Istituto di Istruzione Superiore Alfredo Panzini, quell’ambiente era diventato un vero e proprio inferno. Lo ha fatto perché non riusciva più a sopportare per le angherie subite da un gruppo di compagni di scuola. (Corriere della Sera)

E mentre sul caso indaga ancora il ministero dell'Istruzione (Valditara ha chiesto nuove verifiche) il preside della scuola Panzini, Alessandro Impoco, invia una lettera agli studenti, al personale della scuola e alle famiglie il cui contenuto fa scoppiare una nuova polemica. (leggo.it)

L’ultimo messaggio del 15enne suicida: “Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”

SENIGALLIA (Ancona) Un brutto voto preso a scuola, le confidenze fatte a un professore quattro giorni prima che decidesse di uccidersi con un colpo di pistola e i docenti che in classe avrebbero assistito alle angherie subite da Leonardo Calcina senza, però, riprendere i tre bulli che avrebbero portato il 15enne di Senigallia a togliersi la vita. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ieri, i genitori di Leonardo, il ragazzo di 15 anni originario di Senigallia che si è tolto la vita domenica sera con un colpo di pistola, si sono recati alla caserma di Marzocca per integrare la denuncia presentata subito dopo la sua scomparsa. (La Nuova Riviera)

“Non ce la faccio più, l’ho spiegato al prof ma lui non mi ascolta”. Il 15enne, che si è tolto la vita il 14 ottobre scorso con la pistola del padre, aveva mandato dei messaggi whatsapp alla madre spiegando che era a disagio a scuola e che voleva lasciarla. (Il Fatto Quotidiano)