La "tregua" Salvini-Tajani. Meloni: ora abbassare i toni
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Macerie non ce ne saranno, perché è del tutto evidente che lo scontro che si sta consumando tra Antonio Tajani e Matteo Salvini non è destinato nei mesi a venire a incrinare una maggioranza non solo numericamente solida ma pure rafforzata da un'opposizione intangibile. Di certo, però, la polvere sollevata dalle continue accelerazioni del leader della Lega inizia ad affaticare il cammino del governo. (il Giornale)
Ne parlano anche altri giornali
In Arabia Saudita si prepara il nuovo round di negoziati tra Kiev, Mosca e Washington (LAPRESSE)
“Meloni giovedì andrà alla riunione dei volenterosi a Parigi senza un mandato, con la maggioranza in Italia sull’orlo di una crisi di nervi, un ministro degli esteri, Tajani, evanescente, e con il ministro dei Trasporti e vicepremier Salvini che fa una diplomazia parallela e in direzione contraria a quella della premier. (Civonline)
A volte la linea politica può stare chiusa in una riga di agenda ufficiale. Quella di Palazzo Chigi conferma che giovedì Giorgia Meloni sarà a Parigi, per la «riunione sulla pace e la sicurezza dell’Ucraina». (Corriere Roma)
Martedì 25, invece, a partire dalle 15.30, la premier vedrà a Palazzo Chigi il commissario europeo per i partenariati internazionali, (Secolo d'Italia)
E, secondo quanto riporta il ‘Welt Am Sonntag’, anche la Cina starebbe valutando la possibilità di partecipare a un’eventuale missione di mantenimento della pace in Ucraina. Mentre in Arabia Saudita si prepara il nuovo round di negoziati per il cessate il fuoco in Ucraina tra Kiev, Mosca e Washington, si prepara la nuova riunione della coalizione dei volenterosi” giovedì a Parigi per discutere sulla pace e sicurezza del Paese una volta raggiunta la tregua. (Il Dubbio)
Ma ci sono anche giorni di tensioni e stilettate nel centrodestra proprio sulla politica estera da lasciarsi alle spalle. C’è il grande rebus ucraino e il summit dei “volenterosi” a Parigi di domani, l’Europa che si agita e cerca di stare al tavolo mentre Trump e Putin si parlano su un’altra linea. (ilgazzettino.it)