Filippo Vernassa, il direttore artistico del teatro Celebrazioni indagato per usura e tentata estorsione: «Un giorno orribile, nego tutto»

Filippo Vernassa, il direttore artistico del teatro Celebrazioni indagato per usura e tentata estorsione: «Un giorno orribile, nego tutto»
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«È un giorno orribile» dice Filippo Vernassa, il direttore artistico del teatro Celebrazioni e dell’Europauditorium e volto notissimo del mondo culturale in città. «Ho appreso dalla stampa di essere indagato, insieme a persone che non conosco e su fatti dei quali sono completamente estraneo». È accusato di usura pluriaggravata e tentata estorsione continuata e aggravata nell’ambito dell’inchiesta della Dda che ha portato alla custodia cautelare in carcere nei confronti di Omar Mohamed e del pregiudicato Massimo Nicotera (corrieredibologna.corriere.it)

La notizia riportata su altri giornali

Questi gli elementi messi in fila da una videoinchiesta di Lib… (La Repubblica)

Respinge ogni addebito Filippo Vernassa, direttore artistico del Teatro delle Celebrazioni e dell'Europauditorium, indagato dalla Procura di Bologna per usura pluriaggravata e tentata... (Virgilio)

Prima fra tutti, Libera Bologna: l’inchiesta "ci mette in guardia su un asset strategico, quello del cibo in continua crescita, che deve essere sempre più attenzionato", dice il referente Andrea Giagnorio , secondo cui dall’indagine "emerge un quadro inquietante". (il Resto del Carlino)

Giuseppe La Rosa indagato per tentato sequestro di persona: avrebbe dovuto intimidire la vittima all'aeroporto

Lo ‘sceicco’: così si faceva chiamare Omar Mohamed, l’imprenditore calabrese di 39 anni finito al centro dell’operazione della Guardia di Finanza e della Direzione distrettuale antimafia sul riciclaggio di proventi della criminalità organizzata attraverso attività commerciali nel settore della ristorazione e dell’intrattenimento. (il Resto del Carlino)

E nelle foto scattate sui social, oro al collo e ai polsi, selfie in barca e auto di lusso, Lamborghini e Porsche dai colori sgargianti che non passavano inosservate, provava a somigliargli. Secondo il gip Domenico Truppa tutta la sua attività era tesa al «perseguimento, a qualsiasi costo, dell’ingiusto profitto». (Corriere della Sera)

È il reato contestato a Giuseppe La Rosa, sessant'anni, nato in provincia di Palermo ma residente a Megliadino San Vitale. Un'accusa pesante per un imprenditore già ben noto alle cronache giudiziarie. (ilgazzettino.it)