VIDEO Lombardia, si scioglie ghiacciaio in Valtellina: riaffiorano fossili di 280 mln di anni
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Un intero ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria a grana finissima, che hanno conservato dettagli inimmaginabili, è rimasto nascosto fra le vette alpine per 280 milioni di anni. Ora la riduzione della copertura nivo-glaciale dovuta al cambiamento climatico lo sta riportando alla luce, rivelando incredibili tracce di vita e di natura preistorica: impronte di dita sottilissime, scie di lunghe code flessuose, increspature di onde sulle rive di antichi laghi e addirittura gocce di pioggia cadute sul fango, prima che diventasse pietra incastonata nelle pareti delle Alpi Orobie Valtellinesi. (LAPRESSE)
Ne parlano anche altre fonti
Orme di anfibi e rettili, ma anche piante, semi, impronte di pelle e persino gocce di pioggia: e' un vero e proprio ecosistema fossilizzato su lastre di arenaria, quello scoperto nel Parco delle Orobie Valtellinesi in provincia di Sondrio. (Tiscali Notizie)
La riduzione della copertura nivo-glaciale dovuta al cambiamento climatico ha riportato alla luce fossili che risalgono a 280 milioni di anni fa tra le vette alpine del Parco. Visualizza questo post su Instagram Un post condiviso da Valtellina Mobile (@valtellinaturismo) (Valtellina Turismo Mobile)
Valtellina, trovato un ecosistema preistorico risalente a 280 milioni di anni fa (IL GIORNO)
Il VIDEO SKY in alto. La scoperta dei reperti è avvenuta a quota 3000 metri con l'ausilio dell'elicottero. (iLMeteo.it)
PIATEDA (Sondrio) Un’istantanea scattata nella roccia 280 milioni di anni fa è tornata visibile e ha restituito le immagini di un paradiso perduto, nel Parco delle Orobie Valtellinesi che oggi si trova a quasi 3mila metri di quota, ma nel Permiano (l’ultimo periodo dell’Era Paleozoica) si trovava sulle sponde di un grande lago. (IL GIORNO)
Ora la riduzione della copertura nivo-glaciale dovuta al cambiamento climatico lo sta riportando alla luce, rivelando incredibili tracce di vita e di natura preistorica: impronte di dita sottilissime, scie di lunghe code flessuose, increspature di onde sulle rive di antichi laghi e addirittura gocce di pioggia cadute sul fango, prima che diventasse pietra incastonata nelle pareti delle Alpi Orobie Valtellinesi. (La Repubblica)