Nei centri in Albania? Solo capoverdiani. Peccato che ne arrivino meno di 5 l’anno. L’alternativa per il governo? Violare la legge

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La sorte del protocollo siglato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama si complica ancora, stavolta al limite del paradosso. Come il Fatto ha spiegato in dettaglio, l’ennesimo grattacapo è arrivato dalla Corte di giustizia dell’Unione europea (Cgue), che ha di fatto cancellato il presupposto per rinchiudere i richiedenti nei centri italiani in Albania, tanto che gli unici africani a poterci finire sarebbero i pochissimi capoverdiani che fanno domanda d’asilo in Italia. (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre testate

Sui centri per migranti in Albania sarà di nuovo scontro tra il governo e la magistratura. (Il Fatto Quotidiano)

– A quanto pare, dopo tante peripezie, il governo italiano sembra essere pronto a inaugurare i nuovi centri per migranti in Albania. Nelle prossime settimane, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sono attesi in Albania per il taglio del nastro dei nuovi hotspot di Shengjin e del centro di detenzione e rimpatrio (Cpr) di Gjader. (Stranieri in Italia)

Il modello dei centri per migranti in Albania “è destinato a non restare un caso isolato“. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, in conferenza stampa al termine del G7 dell’Interno di Mirabella Eclano (Avellino). (LAPRESSE)

Migranti in Albania, la Corte europea censura i piani dell’Italia. Cosa dice la sentenza Ue e perché è un problema per il governo

Il modello dei centri per migranti in Albania "è destinato a non restare un caso isolato". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, in conferenza stampa al termine del G7 dell'Interno di Mirabella Eclano (Avellino). (Il Sole 24 ORE)

In base alla legge con cui il Parlamento ha ratificato il protocollo siglato con Tirana, nei centri albanesi sotto giurisdizione italiana saranno condotti solo cittadini provenienti da Paesi d’origine designati come sicuri. (Il Fatto Quotidiano)

I lavori dovevano concludersi entro il 20 maggio, ma dei rallentamenti hanno prolungato l'attesa (Open)