Centri di detenzione in Albania: tra ritardi e ambiguità giuridiche

Centri di detenzione in Albania: tra ritardi e ambiguità giuridiche
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Più informazioni:
Il Dubbio INTERNO

Il centro di detenzione per migranti italiano, esternalizzato in Albania, avrebbe dovuto essere attivato lo scorso 20 maggio ma, a causa di continui rinvii, l'apertura è stata posticipata a giugno, luglio, agosto e ora è prevista per metà ottobre. I lavori al centro di Gjader – una spianata recintata da un muro e dotata di container sovrapposti – sono ancora in corso, mentre quello a Shengjin sarebbe pronto. (Il Dubbio)

Su altri media

Sui centri per migranti in Albania sarà di nuovo scontro tra il governo e la magistratura. (Il Fatto Quotidiano)

Conclusi i lavori per i centri migranti in Albania sotto la giurisdizione italiana. A quanto si apprende, il sito di Gjader - quello di prima accoglienza al porto di Schengjin era già pronto - è stato consegnato ieri per i collaudi: c'è un centro per il trattenimento di richiedenti asilo (880 posti), un Cpr (144 posti) ed un penitenziario (20 posti). (Tuttosport)

La sorte del protocollo siglato tra Giorgia Meloni e il premier albanese Edi Rama si complica ancora, stavolta al limite del paradosso. (Il Fatto Quotidiano)

Nei centri in Albania? Solo capoverdiani. Peccato che ne arrivino meno di 5 l’anno. L’alternativa per il governo? Violare la legge

– A quanto pare, dopo tante peripezie, il governo italiano sembra essere pronto a inaugurare i nuovi centri per migranti in Albania. Il piano, però, rischia di fallire ancor prima di partire. (Stranieri in Italia)

I centri in Albania sono pronti, o almeno pronti per quel che è sufficiente ad accogliere il primo gruppo di migranti soccorsi nel Mediterraneo da mezzi militari italiani e destinati, secondo le intenzioni del governo, a un rimpatrio rapido dopo aver atteso, da reclusi, la probabile bocciatura alla loro richiesta di asilo. (la Repubblica)

A quanto si apprende, il sito di Gjader - quello di prima accoglienza al porto di Schengjin era già pronto - è stato consegnato ieri per i collaudi: c'è un centro per il trattenimento di richiedenti asilo (880 posti), un Cpr (144 posti) ed un penitenziario (20 posti). (ilmessaggero.it)