Petrolio, i dazi di Trump sul Canada danneggeranno gli Stati Uniti?
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Petrolio, i dazi di Trump sul Canada danneggeranno gli Stati Uniti? Trump vuole mettere dazi del 25% su tutte le importazioni dal Canada: anche sul petrolio? Le raffinerie americane dipendono dal greggio canadese, che ha caratteristiche diverse da quello estratto in Texas. Il piano del presidente per stimolare l'industria petrolifera rischia di fallire da subito. Donald Trump ha promesso che, non appena inizierà formalmente il suo secondo mandato da presidente, imporrà dei dazi del 25 per cento su tutte le importazioni dal Messico e dal Canada, accusando i due paesi – due dei più importanti alleati e soci commerciali degli Stati Uniti, nonché partecipanti al trattato di libero scambio nordamericano – di non fare abbastanza per bloccare i flussi migratori irregolari e il narcotraffico verso i confini statunitensi. (Start Magazine)
La notizia riportata su altri giornali
Nell’ambito finanziario il gruppo ha avviato riflessioni su un abbandono del dollaro, che per gli scambi internazionali è la valuta di riferimento, e sulla creazione di una moneta comune. (rsi.ch)
Con l'inizio della seconda presidenza di Donald Trump, i costruttori di auto con stabilimenti situati in Canada e Messico potrebbero ritrovarsi in difficoltà. Il futuro presidente, infatti, ha annunciato l'intenzione di varare nuovi dazi sulle importazioni dai due paesi che confinano con gli Stati Uniti (La Gazzetta dello Sport)
Si è svolto sabato pomeriggio in Florida un incontro tra il presidente americano eletto, Donald Trump, e il primo ministro canadese Justin Trudeau. Tra i temi trattati quello dell’immigrazione clandestina, del contrasto al Fentanyl e degli accordi commerciali tra i due Paesi. (LAPRESSE)
L’abisso che si è aperto davanti agli Stati Uniti (ossia al principale imperialismo, quello occidentale) è di dimensioni tali da annebbiare la mente. Deve essere per questo che nell’ultimo decennio i gruppi dominanti quel paese hanno selezionato personaggi davvero improbabili come “presidenti”. (Contropiano)
Giusta considerazione, però è difficile pensare che, nel momento di segnare con qualche ballon d’essai l’esordio della nuova presidenza americana, Donald Trump rinunci all’idea di limitare le importazioni utilizzando come una clava lo strumento dei dazi. (ilmessaggero.it)
Nel frattempo la divisa statunitense si apprezza anche sullo yen del Giappone, riportandosi sopra quota 150 yen e in generale su tutte le maggiori valute.In particolare il renminbi cala ai minimi da un anno a questa parte, con il dollaro che sale a 7,29 yuan. (Tiscali Notizie)