Scontro tra Monti e Meloni in Senato: «Musk non imponga protettorato su Italia». La premier: «Non prendo ordini da nessuno» - Il video
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La leader di FdI sull'imprenditore multimiliardario: «Finché sosteneva il partito democratico nessuno ha detto una parola» Al Senato, dopo le comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo del 19 dicembre, va in scena uno scontro sul legame della leader di FdI con l’imprenditore miliardario Elon Musk. Rapporto che per il senatore a vita Mario Monti ha un chiaro partner di maggioranza e uno di minoranza: «Se si da l’impressione di erigere un signore privato, grande genio come Elon Musk a una forma di protettorato morale al nostro Paese, secondo me c’è una perdita della dignità dello Stato», ha sostenuto in Aula. (Open)
La notizia riportata su altri giornali
Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, replicando in Senato alle critiche di Mario Monti sul rapporto con Elon Musk."Su Musk dico anche - ha aggiunto - che io da anni dico che c'è un problema se ci sono concentrazioni economiche o grandi piattaforme che hanno fatturati maggiori di diversi stati nazionali, che agiscono senza regole. (Tiscali Notizie)
"La lente con la quale leggete i fenomi è sempre quella del nemico-amico". Giorgia Meloni in Senato per le comunicazioni sul Consiglio europeo smette i toni istituzionali e ingaggia una corpo a corpo con i parlamentari dell'opposizione. (la Repubblica)
Scintille in Senato tra Meloni e M5S con autoespulsione del senatore Lichieri 18 dicembre 2024 Scintille in Senato tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e gli esponenti del Movimento 5 Stelle dopo la critica della Premier al Super Bonus e l'accusa del senatore del Movimento 5 Stelle Ettore Lichieri a quest'ultima di aver votato il Super Bonus. (Il Sole 24 ORE)
La Premier a palazzo Madama per la discussione generale sulle sue comunicazioni in vista del Consiglio europeo in programma a Bruxelles il 19 e 20 Dicembre. Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev (Il Sole 24 ORE)
Meloni ha allora alzato la voce e ha fatto il verso a chi la criticava, per poi concludere: "Quando uno non l'ha fatto prima di noi, anche no. (la Repubblica)
Nell'Aula del Senato risponde in modo pacato alle cinque domande che le ha posto Matteo Renzi, dalla Siria alla legge di bilancio. Era partita piano, «scusate per la voce», «dirò poche cose». (La Stampa)