Stefano Messina, comandante del contingente italiano Unifil in Libano: «Se rischiamo l’incolumità risponderemo per difenderci»

Stefano Messina, comandante del contingente italiano Unifil in Libano: «Se rischiamo l’incolumità risponderemo per difenderci»
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All’inizio della conversazione la premessa è obbligatoria e anche un po’ ironica. Forse scaramantica. «Mi scusi in anticipo - dice il generale Stefano Messina - se si dovessero sentire colpi d’arma da fuoco in sottofondo». Oggi no, almeno a Shama la giornata è serena. L’eco dei combattimenti però si sente eccome, soprattutto a Naqoura, dove i colpi di rimbalzo a metà pomeriggio fanno un altro ferito, di nuovo tra i militari indonesiani. (ilmessaggero.it)

Su altri media

In Italia si teme per la sorte dei caschi blu in Libano dopo i recenti attacchi dell'Idf, che hanno spinto Meloni a telefonare al primo ministro israeliano. (Fanpage.it)

Successive Risoluzioni hanno prorogato, con cadenza semestrale, la durata della missione. (Il Sole 24 ORE)

Di seguito, si pubblica l'intervista di Vincenzo Camporini, responsabile nazionale Difesa, di oggi al Messaggero. (Azione)

Borrell: "E' inaccettabile che Israele apra il fuoco sulle truppe Unifil"

Il copione in Libano assomiglia sempre di più a quello che si è svolto a Gaza. Con la differenza che stavolta Benjamin Netanyahu parla di «scudi umani» usati dai terroristi, ma chiama in causa direttamente le Nazioni Unite e quindi l'intera comunità internazionale. (il Giornale)

La missione di peacekeeping Unifil, cui partecipano anche un migliaio di soldati italiani, compresi i Dimonios della Brigata Sassari, deve smettere di «fare da scudo» a Hezbollah e «ritirarsi». (L'Unione Sarda.it)

A dirlo e' Josep Borrell, alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Le azioni di Israele contro le truppe dell'Unifil nel sud del Libano sono "inaccettabili". (Tiscali Notizie)