Translated presenta Lara, l'intelligenza artificiale che traduce meglio delle altre perché capisce il contesto

Translated presenta Lara, l'intelligenza artificiale che traduce meglio delle altre perché capisce il contesto
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“La terra è rossa”. “The earth is red”. È la prima frase tradotta pubblicamente da Lara, il traduttore automatico più potente al mondo. Realizzato da Translated e alimentato dall'intelligenza artificiale, è disponibile online da lunedì 4 novembre. Il programma è stato realizzato da Translated, società fondata nel 1999 che unisce creatività umana e nuove tecnologie per realizzare rapidamente traduzioni attendibili. (WIRED Italia)

Ne parlano anche altre testate

Superare i sistemi di traduzione automatica tradizionali, avvicinandosi alla qualità dei migliori traduttori professionisti. Allenata sulla piattaforma IA di Nvidia, Lara si distingue per la capacità di spiegare le proprie scelte, sfruttando la comprensione contestuale e un ragionamento basato su più opzioni per fornire traduzioni accurate e affidabili. (Luce)

La Torre di Babele ha i giorni contati. Al massimo sei, sette mesi e avremo un traduttore universale in grado di sbagliare appena una parola ogni mille e archiviare così la condanna divina a non comprendere «più l’uno la lingua dell’altro», contenuta nel Libro della Genesi. (La Stampa)

Translated, azienda italiana specializzata in servizi di traduzione con sede a Roma e Palo Alto, ha presentato Lara, una nuova intelligenza artificiale (IA) dedicata alle comunicazioni multilingue. L'obiettivo ambizioso di Lara è superare i sistemi di traduzione automatica tradizionali, avvicinandosi alla qualità dei migliori traduttori professionisti. (Multiplayer.it)

Il traduttore punta alla singolarità: Translated lancia l’AI di Lara

La prima, MateSub, si rivolge a chi desidera effettuare una traduzione in sottotitoli, in sincrono con il video. MateDub si rivolge invece a chi desidera effettuare la traduzione del parlato, mantenendo tono e voci originali. (Corriere della Sera)

Tra le altre cose volevo provare uno smartphone che prometteva di avere incorporato un traduttore universale: tu parlavi nella tua lingua e quello lo ripeteva in una qualunque lingua del mondo. Il giapponese è particolarmente sfidante dal punto di vista linguistico e non solo perché non ne capiamo il sistema di scrittura o per la struttura delle frasi, che è rovesciata rispetto alla nostra, ma proprio per un problema culturale, ci sono espressioni intraducibili, oppure che si capiscono solo se si conosce l’estremo livello di cortesia del popolo giapponese. (la Repubblica)

Quindi una parla francese, l’altra riceve la traduzione simultanea come se l’interlocutore stesse parlando in cinese, con la propria voce naturale. E viceversa. (Il Sole 24 ORE)