Napoli, il 19enne che ha sparato: “Che guaio ho combinato. Non pensavo che la pistola fosse vera, l’ho capito quando ho visto il sangue”
Articolo Precedente
Articolo Successivo
“Che guaio ho combinato. Non pensavo che fosse vera, non avevo mai visto una pistola prima. Stavamo giocando. Ho capito tutto solo quando ho visto il sangue sul corpo di Arcangelo. Non volevo, non volevo”. Con queste parole, il 19enne Renato Benedetto Caiafa ha raccontato agli inquirenti la sequenza di eventi che ha portato alla morte del cugino, Arcangelo Correra, il giovane deceduto a Napoli dopo essere stato colpito da uno sparo alla testa. (Il Fatto Quotidiano)
Su altri giornali
A ricordare che un ragazzino di 18 anni è stato ucciso all’alba in circostanze assurde c’è solo la segatura, ancora visibile, usata per coprire le macchie di sangue che raccontano del terzo delitto di giovani in 17 giorni, in quella che ormai è una vera emergenza. (La Repubblica)
Sarebbe stato lui ad aver maneggiato la pistola dalla quale è partito il colpo che ha ucciso il 18enne Arcangelo Correra, morto sabato mattina 9 novembre dopo il disperato ricovero all'ospedale Vecchio Pellegrini. (leggo.it)
Ancora un altro giovanissimo ucciso a Napoli. Intorno alle 5 di questa mattina, Arcangelo Correra, 18 anni, è stato ammazzato con un colpo di pistola alla testa nel centro storico della città. È il terzo omicidio nel giro di 17 giorni: prima di lui erano caduti sotto i colpi d’arma da fuoco il 15enne Emanuele Tufano e il 19enne Santo Romano. (Avvenire)
E' stato fermato nella serata di ieri Renato Benedetto Caiafa, il 19enne gravemente indiziato dei reati di porto e detenzione di arma clandestina e ricettazione in relazione alla morte del cugino, il.. (Virgilio)
Al giovane, che si è recato spontaneamente in Questura per spiegare al pm Capasso e agli investigatori della Polizia di Stato la dinamica dell'accaduto, vengono contestati il porto e la ricettazione dell'arma illegale, che è stata sequestrata. (LaC news24)
Ad ucciderlo è stato un colpo di pistola partito accidentalmente dall’arma che maneggiava il cugino. In soli 17 giorni, infatti, tre ragazzi sono stati uccisi con armi da fuoco. (ilmessaggero.it)