Strage di piazza della Loggia, l’alibi di Roberto Zorzi smentito in aula: “Mai detto di averlo visto al bar”

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IL GIORNO INTERNO

Brescia – La sera della strage Roberto Zorzi fu fermato, ma dopo 16 ore fu rilasciato. Il settantenne marmista di Verona, ex ordinovista con la passione dei dobermann - che oggi alleva a Seattle, sotto l’insegna Littorio - raccontò di essere innocente e di avere un alibi: il 28 maggio 1974 alle 10 era nel bar-biglietteria della stazione delle filovie di via Mameli a Verona, non a Brescia a mettere la bomba. (IL GIORNO)

Se ne è parlato anche su altri media

Al’epoca ventenne, cresciuto a Verona tra le file operative di Ordine Nuovo per chi indaga, oggi cittadino americano, è imputato davanti alla Corte d’assise come uno dei presunti esecutori dell’attentato che il 28 maggio di quell’anno uccise otto persone e ne ferì 102. (Corriere della Sera)

A parlare è Daniela Bellaro, la figlia del titolare del locale di Verona al quale per 51 anni è stato ancorato l’alibi del neofascist… (La Repubblica)