Fusioni bancarie, ancora troppe barriere in Europa
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L’acquisto da parte di Unicredit di una quota azionaria di Commerzbank e i futuri sviluppi che ne potranno derivare ripropongono in modo molto concreto il tema del completamento dell’unione bancaria e dell’integrazione dei mercati finanziari europei con il corollario della rimozione delle barriere ancora oggi esistenti a che (almeno) l’area dell’Euro possa essere considerata come una unica giurisdizione, in cui operare senza confini e inefficienze. (Wall Street Italia)
Ne parlano anche altri giornali
Oggi, UniCredit ha annunciato di aver aumentato fino al 28% la sua posizione complessiva in Commerzbank. Operazione che risulta in “linea con l’obiettivo precedentemente dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%”, spiega in una nota ufficiale l’istituto di Piazza Gae Aulenti. (Forbes Italia)
Mentre l’attenzione resta concentrata sul Banco Bpm di Giuseppe Castagna, che sta lottando come un leone per sfuggire a Unicredit, Andrea Orcel attua la tattica del diversivo e sale dal 21 al 28% potenziale della tedesca Commerzbank (Nicola Porro)
A dare le carte è sempre Unicredit. Il risiko bancario resta un rebus che ogni giorno si arricchisce di nuovi capitoli e che, almeno in questo momento, viaggia su due binari principali che potrebbero presto intrecciarsi. (LA NOTIZIA)
L’istituto tedesco sta per raccogliere i frutti della ristrutturazione e dovrebbe chiudere il 2024 con 2,4 miliardi di utili. (Milano Finanza)
La banca guidata da Andrea Orcel "ha intrapreso ancora una volta un'azione non coordinata e non amichevole", ha detto un portavoce dell'esecutivo, dopo che UniCredit ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari relativi alle azioni Commerzbank, in linea con l'obiettivo precedentemente dichiarato di raggiungere una quota fino al 29,9%. (QuiFinanza)
"Facciamo sul serio". L’ad del gruppo di Piazza Gae Aulenti sa di avere dalla sua la Bce e il mercato, sulla scia del rapporto Draghi, e ieri ha sottoscritto nuovi strumenti finanziari portando la sua quota complessiva a circa il 28%, di cui il 9,5% attraverso la partecipazione diretta e circa il 18,5% attraverso strumenti derivati. (QUOTIDIANO NAZIONALE)