Elezioni in Romania, chiesto annullamento dei risultati dopo la vittoria di Calin Georgescu
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Di Euronews Il candidato di estrema destra, anti-Ue e anti-Nato, ha ottenuto a sorpresa la vittoria nel primo turno delle elezioni presidenziali, che ora rischiano di essere annullate dopo la richiesta di due candidati avversari PUBBLICITÀ Due candidati eletti al primo turno delleelezioni presidenziali rumene, Cristian Terhes e Sebastian Popescu, hanno presentato alla Corte Costituzionale del Paese una richiesta di annullamento dei risultati. (Euronews Italiano)
Ne parlano anche altri giornali
Un risultato a sorpresa che scompagina gli equilibri della politica interna di Bucarest e inevitabilmente anche quelli della politica estera europea. Le elezioni presidenziali della Romania sono state vinte, al primo turno, dal candidato dell’estrema destra filorusso Calin Georgescu. (Il Sole 24 ORE)
Ogni voto è stato processato e verificato da un algoritmo, di cui i cittadini hanno potuto controllare il funzionamento in tempo reale. La piattaforma è collegata allo European Blockchain Services Infrastructure (EBSI), che raccoglie i dati dei 27 paesi membri dell’Unione Europea. (Adnkronos)
Un ultranazionalista di estrema destra, ammiratore di Putin, antieuropeo e filorusso, un tiktoker antisistema che disprezza l’Occidente e i valori che rappresenta, che non si limita a essere contro l’aborto ma si spinge a condannare perfino il parto cesareo, perché interrompe il «legame divino». (La Stampa)
Maurizio Stefanini 26 novembre 2024 (Liberoquotidiano.it)
A sorpresa, l’indipendente Georgescu ha ottenuto la maggioranza relativa al primo turno di domenica scorsa (24 novembre), mentre Lasconi ha staccato di appena lo 0,3 per cento il premier in carica, il socialdemocratico Marcel Ciolacu, che si è dimesso insieme al leader dell’altro partito liberale con cui è in coalizione (Pnl), Nicolae Ciucă. (EuNews)
A generare lo stupore nel paese balcanico all’indomani del primo turno delle elezioni è stato Calin Georgescu, candidato indipendente, semi-sconosciuto politicamente, su posizioni pro-Russia, anti-occidentali e anti-Nato, delfino dell’altro rappresentante dell’estrema destra, quel George Simion dell’Aur ampiamente superato dal suo allievo e finito al quarto posto con un deludente (per lui) 13.8%. (il manifesto)