L'Atalanta valuta Thiago Motta per il dopo Gasperini, tra eredità e nuove sfide

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"Tutte le storie hanno una fine", ha dichiarato Gian Piero Gasperini, lasciando intendere che il suo ciclo alla guida dell’Atalanta potrebbe concludersi al termine della stagione. Un addio annunciato, quello del tecnico di Grugliasco, che dopo nove anni di successi – culminati con la vittoria dell’Europa League – sembra pronto a voltare pagina. La società, consapevole dell’importanza della transizione, ha già avviato la ricerca del suo successore, individuando in Thiago Motta uno dei candidati più quotati.

L’ipotesi di un passaggio di consegne tra Gasperini e un suo allievo – Motta, che ha militato sotto la sua guida al Genoa – rappresenta una delle strade percorribili per garantire continuità. Una scelta non priva di rischi, considerando il peso dell’eredità lasciata da un allenatore che ha trasformato l’Atalanta in una delle realtà più competitive d’Europa. Chiunque erediterà la panchina nerazzurra dovrà misurarsi con aspettative altissime, in un contesto dove il margine per superare i traguardi raggiunti è ridotto al minimo.

Proprio durante la cerimonia per la Panchina d’oro speciale, assegnatagli per il trionfo in Europa League, Gasperini ha voluto dedicare il premio alla squadra e alla città di Bergamo, sottolineando come quel successo fosse frutto di un lavoro collettivo. Un gesto che, al di là delle apparenze, sembra quasi un commiato, accentuato dal riferimento a Motta, salutato con un tono che ha fatto sorgere più di un interrogativo.