Maurizio Landini minaccia il governo: "Se non arriva una risposta entro domani..."

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Liberoquotidiano.it INTERNO

Dopo lo sciopero e dopo aver inneggiato alla "rivolta sociale", Maurizio Landini passa direttamente alle minacce. Lo fa dopo il flop dello sciopero generale e dopo gli scontri in piazza a Torino. Così il segretario della Cgil, rivolgendosi direttamente a Giorgia Meloni, afferma: "Il governo cosa risponderà alle 500mila persone che sono scese in piazza venerdì?". E ancora: "Ci deve essere una risposta. (Liberoquotidiano.it)

Ne parlano anche altri media

Se Maurizio Landini non fosse esistito, Giorgia Meloni l’avrebbe dovuto inventare. Il segretario generale della Cgil è come i suoi avversari desiderano dipingerlo: un politico radicale sotto mentite spoglie che lancia appelli incendiari, che organizza sovversioni, che complica l’esistenza (già complicata) alla gente comune. (L'HuffPost)

Ecco, Maurizio Landini, segretario della Cgil, signore degli scioperi contro il governo di centro-destra-destra non lo fa. Ognuno è libero di fare le proprie scelte. (Primocanale)

Aver portato in piazza mezzo milione di persone non è servito a niente e per questo Maurizio Landini frigna e dice che il governo non può ignorare i manifestanti, supplicando un invito a Palazzo Chigi per ridiscutere la manovra finanziaria. (Panorama)

Landini: "Non mi pento di aver utilizzato il termine rivolta. Noi non violenti"

Così il segretario della Cgil Maurizio Landini, a proposito dello sciopero generale dell’altro ieri, che ha visto un’ampia adesione in tutta Italia, Sardegna compresa. «Ci deve essere una risposta», ha detto il leader del maggiore sindacato italiano a margine dell’assemblea di Avs a Chianciano, e «per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti». (L'Unione Sarda.it)

Per quel che ci riguarda bisogna aumentare la spesa sanitaria e bisogna agire sul fisco per andare a prendere le risorse per fare questi investimenti. «Il punto è il governo cosa risponde ora» alle 500 mila persone che sono scese in piazza venerdì. (Corriere della Sera)

"In 50 piazze dove ci sono state 500.000 persone non è successo proprio nulla. Cgil e Uil da quel punto di vista lì non devono rispondere a nessuno. Le nostre manifestazioni sono manifestazioni democratiche in cui non è successo assolutamente nulla". (Ottopagine)