Giulia Latorre, poliziotta figlia del marò chiede a collega di sposarla al giuramento

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Il Giornale Popolare INTERNO

La cerimonia e la proposta erano anche un omaggio alla madre Mariella, scomparsa pochi mesi fa a causa di un cancro. Sulmona – Giulia è appena entrata nella Polizia penitenziaria. E nello stesso giorno del giuramento, nella città abruzzese, ha chiesto la mano alla sua amata Rosy. Sono giovani, originarie di Taranto, e fanno entrambe parte delle forze dell’ordine: Giulia Latorre ha 30 anni (ed è figlia del marò Massimiliano), Rosy Grano ne ha 26 e fa parte della Polizia di Stato. (Il Giornale Popolare)

Se ne è parlato anche su altre testate

Erano presenti anche i vertici dell’Area Due Mari di Cia Agricoltori Italiani di Puglia alla cerimonia di inaugurazione e riapertura del tratto di sp13 Castellaneta-Castellaneta Marina. (Tarantini Time Quotidiano)

Il giuramento per entrare in polizia penitenziaria è uno dei momenti più importanti per chi desidera fare carriera in polizia. Durante il giuramento a Sulmona ha chiesto la mano alla sua compagna Rosy Grano, di 26 anni e che ha da poco vinto il concorso da viceispettore dopo aver lavorato nella Polizia di Stato. (quotidianodipuglia.it)

Un picchetto di agenti in divisa, decine di rose, una camminata tra le più emozionanti della propria vita. In mattinata il giuramento da agente della polizia penitenziaria a Sulmona; poi, a fine cerimonia, la proposta di matrimonio per la compagna Rosy Grano, 26 anni, tarantina come lei e fresca di promozione a viceispettore di polizia. (Corriere della Sera)

L'anello di Giulia Latorre che riscrive il mito dei marò

Subito scattano le lacrime e gli abbracci tra Giulia e Rosy, e la cerimonia di polizia si trasforma spontaneamente in una festa piena di allegria, con tutta la squadra di polizia commossa dall'amore delle due donne. (Vanity Fair Italia)

E nello stesso giorno del giuramento, a Sulmona, ha chiesto la mano alla sua amata Rosy. È un momento straordinario per loro: Giulia è diven… (La Repubblica)

Per intendersi, perché il suo nome è diventato talmente inscindibile da quello di Salvatore Girone che anche la loro fisionomia ha finito con l'impastarsi, Latorre è il più alto dei due, ha la carnagione color cuoio, i lineamenti appuntiti e lo sguardo orientato perennemente verso l'orizzonte, poco più in alto rispetto a qualsiasi ostacolo o testa possa incontrare: tipico atteggiamento posturale di chi è abituato a rispondere «sì signore». (il Giornale)