Minori, cresce la violenza. Capotondi: “Colpa della trap”

La Stampa INTERNO

Può bastare un post sui social o un selfie non gradito a far scattare una scenata di gelosia o un’aggressione. Sono sempre di più i ragazzi adolescenti che controllano in maniera ossessiva il cellulare della fidanzata, che ne condizionano i comportamenti di vita, il modo di vestire, il tempo libero. Gesti troppo spesso scambiati per attenzione o amore ma che raccontano di come la violenza di gene… (La Stampa)

Su altri giornali

Attivare centri antiviolenza specifici per i minorenni; introdurre l’obbligo per chi lavora con bambine, bambini, ragazze e ragazzi di dimostrare di non avere precedenti per reati contro la sfera sessuale; creare una legge organica, con una definizione univoca di violenza. (Alley Oop)

Giornata mondiale dell'Infanzia: le misure urgenti secondo l'Autorità garante dell'infanzia e dell'adolescenza Se c'è un insegnamento da trarre dalla tragica vicenda di Giulia Cecchettin è che la violenza di genere non ha limiti di età. (Skuola.net)

(Adnkronos) – “Introdurre l’educazione all’affettività, alla parità di genere, al rispetto dell’altro nelle scuole, a cominciare dalle primarie”. Fu uno dei primi atti di Carla Garlatti, una volta entrata in carica come Autorità garante per l’Infanzia e l’Adolescenza. (Fatti di Paese)

Chi ha commesso reati a sfondo sessuale non può svolgere attività a contatto con bambini e ragazzi e così anche chi fa volontariato stando a contatto con i minorenni in modo continuativo deve presentare il certificato del casellario giudiziale, a prescindere dall’esistenza di un rapporto di lavoro». (Vita)

E non in base ad una idea mia particolarmente originale, ma perchè lo dice la Convenzione di Istanbul, ratificata dall’Italia, che chiede agli Stati di introdurre questa forma di educazione nelle scuole: è importante che se ne parli sin da piccoli. (Il Sole 24 ORE)

"Con il presidente Occhiuto, d'intesa con l'Ordine degli psicologi della Calabria, stiamo lavorando da mesi su un progetto sperimentale che prevede l'inserimento a scuola della figura dello psicologo scolastico che possa affiancare il personale docente e le famiglie nell'affrontare questioni complesse legate all'educazione, all'affettività dei ragazzi, supportando l'istituzione nella creazione di un ambiente in cui il rispetto reciproco sia un principio fondante nella promozione dello sviluppo della personalità dei ragazzi. (Corriere di Lamezia)