Trump ricorre a «poteri di guerra» per deportare 238 nel Salvador
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Presunti membri della gang Tren de Aragua, espulsi dagli Stati Uniti, nel carcere di Tecoluca - Ansa Una legge del 1798 e un post choc su X. Sono i due strumenti a cui è ricorsa l'Amministrazione Trump nella deportazione in El Salvador di quasi trecento immigrati venezuelani presunti membri di una gang. La legge invocata nell'ordine esecutivo firmato da Donald Trump è l'Alien Enemies Act che consente al presidente degli Stati Uniti, in caso di guerra o di invasione, di arrestare o deportare senza un'udienza cittadini sopra i 14 anni di un Paese nemico. (Avvenire)
La notizia riportata su altri giornali
Con una proclamazione presidenziale senza precedenti, il 15 marzo 2025 Trump ha invocato l’Alien Enemies Act, ordinando l’identificazione, la detenzione e la deportazione immediata di tutti i membri di TdA presenti sul suolo americano. (La Voce del Patriota)
Il presidente del Venezuela Nicolás Maduro ha criticato aspramente la deportazione di centinaia di immigrati venezuelani dagli Stati Uniti verso un mega-carcere in El Salvador. Il governo bolivariano ha paragonato le deportazioni ai campi di concentramento nazisti. (LAPRESSE)
Il 15 marzo, il presidente Donald Trump aveva ordinato l'invio di due aerei carichi di migranti venezuelani in una prigione in El Salvador, invocando l'Alien Enemies Act (Aea), una legge di guerra risalente al 1798 (Il Dubbio)
Il Centro de Confinamiento del Terrorismo (Cecot) è il carcere di massima sicurezza costruito a fine 2022 nel pieno della stretta messa in atto da Bukele contro la violenza delle gang. (Sky Tg24 )
Lo ha fatto scavalcando l’intervento di un giudice che per due volte ha provato a bloccare il decollo dei voli verso lo Stato centroamericano. E, soprattutto, lo ha fatto riesumando dagli archivi di Capitol Hill una legge del diciottesimo secolo che, fino a oggi, era stata usata in appena tre occasioni. (Vita)
“È legale, è giusto, Nayib Bukele? È umano fare questo a un essere umano solo perché è un migrante venezuelano o perché ha un tatuaggio?”, ha chiesto Maduro. Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha criticato aspramente la deportazione di centinaia di immigrati venezuelani dagli Stati Uniti verso un mega-carcere in El Salvador (Liberoquotidiano.it)