Andrea Prospero, il giallo della ricetta medica comprata online e il nuovo sospetto sugli "amici" che hanno assistito al suicidio

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Quando Andrea Prospero, lo studente universitario trovato morto a gennaio in una stanza presa in affitto a Perugia, si toglieva la vita forse chi era in chat con lui non solo sapeva delle sue intenzioni ma sapeva anche dove si trovava. Una telefonata alle forze dell'ordine avrebbe potuto salvarlo, ma non è stata fatta. A ipotizzare lo scenario è Francesco Mangano, avvocato della famiglia Prospero, ospite del programma di Raitre Chi l'ha visto? nella puntata del 26 marzo. (Today.it)

Ne parlano anche altri media

Stasera in tv, mercoledì 26 marzo, torna un nuovo appuntamento con Chi l'ha visto? Il programma condotto da Federica Sciarelli che si occupa, di settimana in settimana, di casi di persone scomparse o in difficoltà stasera è incentrato su Pierina Paganelli e Andrea Prospero, ma non solo. (ilmessaggero.it)

I farmaci che Andrea Prospero ha utilizzato per uccidersi il 24 gennaio scorso nella stanza affittata in via del Prospetto sono stati acquistati con una ricetta falsa, utilizzando i dati rubati ad una dottoressa in pensione di Chieti. (ilmessaggero.it)

Sarebbero almeno due le ricette mediche per comprare farmaci e sedativi falsificate con i dati di una dottoressa abruzzese. Lo ha ricostruito il programma tv 'Chi l'ha visto?', nel corso della puntata andata in onda ieri sera, 26 marzo, che ha dedicato ampio spazio al caso del ragazzo. (ChietiToday)

Sarebbe stata realizzata con i dati rubati ad una vera dottoressa, ora in pensione, una ricetta per comprare farmaci e sedativi venduta dallo stesso utente di Telegram che, in passato, avrebbe fornito... (Virgilio)

farmacie Il caso di cronaca del giovane che si è tolto la vita lo scorso 24 gennaio a Perugia assumendo un mix di farmaci, ossicodone con una benzodiazepina, acquistati con una ricetta falsificata riporta sotto i riflettori il tema dei furti di dati dei medici utilizzati per ottenere farmaci nelle farmacie di comunità, ma anche dei furti di ricettari e timbri periodicamente segnalati dagli Ordini e dalle Associazioni di categoria alle rappresentanze territoriali. (Farmacista33)

La trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” ha rivelato che queste ricette false vengono utilizzate illegalmente per procurarsi farmaci destinati a stordirsi, drogarsi o togliersi la vita. La Procura indaga sul web e sulle reti di contatti (Umbria Journal il sito degli umbri)