Khamenei “Israele non otterrà mai la vittoria su Hamas e Hezbollah”

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ROMA (ITALPRESS) – Israele non otterrà mai la vittoria su Hamas e Hezbollah. E’ quanto ha affermato il leader iraniano Ali Khamenei nel suo sermone del venerdì a Teheran. “La politica degli arroganti e dei tiranni si basa sulla semina di divisioni e conflitti tra i musulmani – ha affermato Khamenei – Il nemico della nazione islamica è uno solo, anche se i suoi metodi differiscono da un Paese all’altro. (SardiniaPost)

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A quasi cinque anni dall’ultima volta, quando nel gennaio 2020 celebrò le preghiere del venerdì – dopo che l’Iran aveva sparato alcuni missili contro una base dell’esercito statunitense in Iraq, in risposta a un attacco che uccise l’allora comandante delle Guardie Rivoluzionarie Qassem Soleimani, – la Guida Suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, è tornato a guidare l’evento religioso. (LAPRESSE)

YEMEN, TRE RAID USA SUGLI HOUTHI. A BEIRUT FUORI SERVIZIO TRE OSPEDALI. (Il Fatto Quotidiano)

Khamenei prega col fucile: «Non esiteremo a colpire Israele, l’attacco del 7 ottobre legittimo»

Il sermone che dovrebbe essere pronunciato quando a Teheran saranno le 10:30 circa (9 circa, in Italia) verrà seguito da tutto il mondo perché da quelle parole si potrà intuire lo stato d’animo dell’Iran più religioso e conservatore e potrebbe far luce sul seguito che Teheran intende dare all'attacco, durante il quale sono stati lanciati circa 200 missili contro Israele a poche ore dall’anniversario del 7 ottobre. (Corriere della Sera)

Milano, 4 ott. Una fonte vicina a Hezbollah ha detto alla France presse che Hassan Nasrallah, il leader del gruppo libanese Hezbollah ucciso il 27 settembre in un bombardamento israeliano a Beirut, è stato sepolto in "via provvisoria" in un luogo tenuto segreto in Libano, per paura che i suoi funerali vengano presi di mira da Israele (il Dolomiti)

«L’attacco missilistico contro Israele è legale, le nazioni musulmane hanno un nemico comune e devono cingere una cintura di difesa, dall’Afghanistan allo Yemen, dall’Iran a Gaza e al Libano». (L'Unione Sarda.it)