Se la guerra è a colpi di gas

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RSI ECONOMIA

La guerra su larga scala in Ucraina, cominciata nel 2022, non si combatte solo militarmente: ha anche una serie di appendici e quella forse più importante è quella energetica. Il conflitto più evidente è quello del gas, che non si svolge infatti solo sul territorio dell’ex repubblica sovietica, ma su un tavolo più allargato, coinvolgendo l’intero continente. Anche dal punto di vista temporale, come del resto per il conflitto nel Donbass, iniziato nel 2014, le radici sono più profonde e vanno allo stesso modo a collocarsi nel periodo del crollo dell’Unione Sovietica e della transizione postcomunista, quando hanno iniziato a cambiare gli equilibri interni ai nuovi Stati divenuti indipendenti e quelli internazionali tra le varie potenze; inizialmente nel contesto di un mondo unipolare dominato dagli USA, più recentemente in quello multipolare dove altri grandi player hanno fatto capolino, in primo luogo la Cina. (RSI)

Ne parlano anche altri giornali

Battuta d’arresto per il prezzo del gas, che ha iniziato a registrare una prima (e cauta) inversione di tendenza, dopo aver raggiunto a inizio anno i 50 euro per megawattora. LA STRATEGIA Nonostante l’ondata di freddo che attanaglia l’Europa in questi giorni e il consumo più rapido che in passato delle riserve, gli analisti hanno collegato questo calo alle mosse del Cremlino, che - come ha riportato l’agenzia Bloomberg - sta studiando «alternative al trasporto dopo l'interruzione dei flussi attraverso l'Ucraina» per trasportare il suo gas verso i Paesi europei. (ilmessaggero.it)

Toccherà agli storici spiegare come sia stato possibile che l’Unione europea non sia riuscita a evitare la guerra in Ucraina che l’ha messa in rotta di collisione con il suo primo fornitore energetico, la Russia. (Il Fatto Quotidiano)

L’interruzione del flusso di metano dalla Russia attraverso l’Ucraina è la ragione apparente; i movimenti degli hedge fund e altri fondi d’investimento sul quel mercato invece è quella reale. Ieri il prezzo del gas in Europa, misurato alla cosiddetta Title Transfer Facility (Ttf) di Amsterdam, è sceso rapidamente: meno 4,89% in un giorno a 47,1 euro a megawattora, la quotazione più bassa dell’ultima decina di giorni. (Corriere della Sera)

Gas, i prezzi sul Ttf scendono a 45 euro: ecco che cosa vuol dire per le nostre bollette

La febbre del gas si abbassa, con le quotazioni sul Ttf di Amsterdam che oggi 8 gennaio sono in calo del 3,5% con il prezzo sceso a 45,7 euro al megawattora che si porta ai livelli di metà novembre. (Corriere della Sera)

Nonostante l'ondata di freddo che attanaglia l'Europa in questi giorni e il consumo più rapido che in passato delle riserve, gli analisti hanno collegato questo calo alle mosse del Cremlino, che - come ha riportato l'agenzia Bloomberg - sta studiando «alternative al trasporto dopo l'interruzione dei flussi attraverso l'Ucraina» per trasportare il suo gas verso i Paesi europei. (ilgazzettino.it)

. Avvio di seduta in calo per il prezzo del gas, con gli operatori che guardano ai livelli degli stoccaggio ed alle condizioni climatiche. (Tuttosport)