"Sono diventati un partito, il simbolo non spetta a loro"
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Claudio Capponcini, ex candidato sindaco ed ex consigliere comunale, non fa più parte del Movimento 5 Stelle ("Ho tolto l’iscrizione la primavera scorsa"), ma ha vissuto in città la fase grillina del radicamento e della crescita pentastellata e da osservatore segue le vicende del nuovo partito di Conte e del voto che ha cancellato il Movimento di Grillo aprendo una nuova stagione. "La lotta per il simbolo – afferma Capponcini – è fuori di luogo perché va mantenuto fuori dal nuovo partito, visto che in esso non c’ è più niente di quello che c’è stato nel Movimento 5 Stelle originario. (il Resto del Carlino)
La notizia riportata su altri giornali
Beppe Grillo si era impegnato a evitare qualunque contestazione al Movimento da lui creato, nel caso si fosse deciso di cambiare nome o simbolo. Questo si legge in un documento finora rimasto riservato, ma più volte citato in queste settimane dai due litiganti. (Liberoquotidiano.it)
Che tristezza vedere un MoVimento nato per fa valere la trasparenza e finito con contratti semi segreti, nato da un non statuto, da una non associazione e che finisce con cause legali sulla proprietà di un nome e di un simbolo (Il Sole 24 Ore premium)
I sostenitori di Beppe Grillo lanciano l’hashtag «#iononvoto». L’idea è ribattere colpo su colpo. (Corriere della Sera)
Qualcuno ha scritto che Beppe Grillo sarebbe come un bambino che vuole portarsi via la palla. A me pare piuttosto il proprietario di una casa che ha dato ad alcuni ospiti le chiavi dell’appartamento i quali ora hanno deciso di cacciarlo via. (Nicola Porro)
A una settimana dal nuovo voto richiesto da Grillo dopo il ricorso, spunta una vecchia scrittura privata con cui il garante si sarebbe impegnato a non contestare l'uso del nome e del simbolo del M5s, che potrà essere modificato "in tutto o in parte". (Fanpage.it)
Ieri l’AdnKronos ha diffuso il testo della scrittura privata con cui il garante si era impegnato a non contestare l’uso del nome e del simbolo del Movimento, in cambio di una manleva, ossia dell’esonero dalle eventuali conseguenze patrimoniali delle cause giudiziarie che lo riguardavano come fondatore. (Il Fatto Quotidiano)