Bruciata foto di Valditara prima del corteo Non Una di meno. Frassinetti: “Atto di violenza. Educhiamo studenti al rispetto”

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Bruciata foto di Valditara prima del corteo Non Una di meno. Frassinetti: “Atto di violenza. Educhiamo studenti al rispetto” Di Davanti al Ministero dell’Istruzione e del Merito, una foto del ministro Giuseppe Valditara è stata bruciata prima del corteo organizzato a Roma contro la violenza sulle donne. In una storia pubblicata su Instagram, i collettivi femministi, tra cui il movimento Aracne, hanno accompagnato il gesto con la frase: “Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere, bruciamo il ministro Valditara”. (Orizzonte Scuola)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Dopo i fantocci bruciati nelle piazze, dopo gli attacchi da parte di sedicenti educatori, dopo il continuo alzare i toni - spesso al di là del confine democratico - anche nelle aule parlamentari, adesso siamo alle minacce. (Il Piccolo)

Eintervenuto, tra le altre cose, su un tema che stava a cuore al conduttore: le dichiarazioni del "Il patriarcato esiste nelle famiglie di immigrati". L'onestà intellettuale del sociologo Luca Ricolfi mette in imbarazzo lo studio di Formigli a "Piazza Pulita". (Secolo d'Italia)

"Prima di raggiungere la piazza contro la violenza di genere bruciamo il ministro Valditara" si legge in una storia pubblicata su Instagram dal movimento femminista 'Aracne' e dai collettivi. Una foto del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara è stata bruciata davanti al ministero dell'Istruzione prima dell'inizio del corteo contro la violenza sulle donne a Roma (Tiscali Notizie)

Violenza contro le donne, l’ignoranza rivelatrice

Violenza di genere, Donzelli "No polemiche, priorità sicurezza donne" 21 novembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Sono passate più di 48 ore dalla frase più criticata della settimana: quella del ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara, sulla violenza contro le donne. (L'HuffPost)

L’obiettivo era di sviare l’attenzione dalla cerimonia che si stava svolgendo in una sala del parlamento per presentare la Fondazione Giulia Cecchettin, e quello che il femminicidio della giovane studentessa ha rappresentato grazie alle parole del padre e della sorella: l’uscita della violenza contro le donne dal «privato», la consapevolezza che si tratta di una questione sociale e politica del massimo rilievo, che come tale interessa tutti gli uomini. (il manifesto)