Ex fante di leva muore di mesotelioma, maxi risarcimento alla famiglia di 258.000 euro e vitalizio mensile di 2.000. I giudici: colpa delle polveri respirate durante la naja nel 1968
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Morì di tumore, colpa dell’amianto. Era un fantaccino di leva e fu sotto la naja 57 anni fa, tra il 1968 e il 1969. Sentenza che ha tutta l’aria di essere «apripista», spianando la strada ad altri casi analoghi, chissà quanti. E certo non circoscritti alle sole forze armate. Il Tribunale di Milano, sezione Lavoro, ha condannato il ministero della Difesa a riconoscere lo status di vittima del dovere dell’allora militare Francesco Maria Cairo, deceduto per un mesotelioma pleurico da esposizione all’amianto nell’Esercito, e alla costituzione dei benefici previdenziali in favore della vedova alla quale andrà una speciale elargizione di 285mila euro e assegni vitalizi di 2.000 euro mensili. (Corriere della Sera)
La notizia riportata su altri media
A renderlo noto è l’Osservatorio Nazionale Amianto. (Il Fatto Quotidiano)
Crisci, originario di Maddaloni (Caserta), ha prestato servizio in Marina Militare dal 1966 al 1971, ed è stato imbarcato in diverse unità navali della Marina Militare di vecchia generazione, rimanendo esposto ad elevate, e non cautelate, concentrazioni di amianto, che ne ha causato il mesotelioma pleurico, diagnosticato nel 2014 e la morte l'anno successivo. (La Repubblica)

Clemente Crisci ha prestato servizio nella Marina Militare dal 1966 al 1971, imbarcato su unità navali di vecchia generazione, dove l’amianto era ampiamente utilizzato nei locali motori, nei corridoi, nei rivestimenti delle condotte di scarico e nei locali abitativi delle navi. (infodifesa.it)