Cinque miliardi per Kiev e due di spese militari: Meloni deve trovare i soldi

Cinque miliardi per Kiev e due di spese militari: Meloni deve trovare i soldi
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Il Fatto Quotidiano INTERNO

Fornire lo 0,25% del Prodotto interno lordo annuo per la causa ucraina. Cioè, nel caso italiano, una bella cifra: circa 5 miliardi di euro. Un impegno che pesa sul governo Meloni dopo l’approvazione della mozione di giovedì al Parlamento europeo. Il documento sul “Proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri … (Il Fatto Quotidiano)

Ne parlano anche altre fonti

Il Comitato Empoli per la pace, oggi presente con una delegazione ad Assisi per l'incontro dei costruttori di pace, considera estremamente pericoloso il voto avvenuto al parlamento europeo sull'estensione dell'utilizzo delle armi Nato nel conflitto ucraino russo. (gonews)

Di seguito il comunicato: Per Taranto, città operatrice di Pace Noi, firmatari di questo appello in occasione della Giornata Internazionale della Pace, ci rivolgiamo con urgenza e... (Virgilio)

Ucraina, Tajani "Vogliamo arrivare a conferenza di pace con Russia" 23 settembre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Ucraina, Tajani "Vogliamo arrivare a conferenza di pace con Russia"

Dunque, ricapitolando: le delegazioni italiane a Strasburgo, con pochissime (coraggiose) defezioni, hanno votato «no» nel passaggio della risoluzione che autorizza Kiev a usare le armi occidentali in territorio russo. (Corriere della Sera)

La decisioni in materia di geopolitica, è chiaro, sono tra le più delicate che un politico possa prendere. A SALTO, l'europarlamentare Herbert Dorfmann illustra le motivazioni alla base di due sua scelte importanti e delicate prese durante la plenaria di giovedì 19 settembre. (salto.bz)

Dall’esito del voto al Parlamento Europeo, incentrato sulla possibilità di concedere agli ucraini di utilizzare le armi occidentali per colpire obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa, dai quali partono sistematicamente gli attacchi contro le città ucraine, si evince la difficoltà dell’Italia a mantenere un posizionamento geopolitico europeista ed atlantista nel lungo termine. (Italia Oggi)