Ucraina, la posizione dell’Italia è ambigua

Ucraina, la posizione dell’Italia è ambigua
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Italia Oggi INTERNO

Matteo Salvini e Giorgia Meloni Dall’esito del voto al Parlamento Europeo, incentrato sulla possibilità di concedere agli ucraini di utilizzare le armi occidentali per colpire obiettivi militari sul territorio della Federazione Russa, dai quali partono sistematicamente gli attacchi contro le città ucraine, si evince la difficoltà dell’Italia a mantenere un posizionamento geopolitico europeista ed atlantista nel lungo termine. (Italia Oggi)

Ne parlano anche altri giornali

Fornire lo 0,25% del Prodotto interno lordo annuo per la causa ucraina. Il documento sul “Proseguimento del sostegno finanziario e militare all’Ucraina da parte degli Stati membri … (Il Fatto Quotidiano)

Di seguito il comunicato: Per Taranto, città operatrice di Pace Noi, firmatari di questo appello in occasione della Giornata Internazionale della Pace, ci rivolgiamo con urgenza e... (Virgilio)

NEW YORK (STATI UNITI) (ITALPRESS) - "Noi abbiamo una posizione molto chiara. Sosteniamo l'Ucraina senza se e senza ma", però "abbiamo sempre detto che non possiamo, anche perchè la Costituzione parla chiaro, utilizzare le nostre armi in territorio russo. (Il Sole 24 ORE)

Cinque miliardi per Kiev e due di spese militari: Meloni deve trovare i soldi

Il Comitato Empoli per la pace, oggi presente con una delegazione ad Assisi per l'incontro dei costruttori di pace, considera estremamente pericoloso il voto avvenuto al parlamento europeo sull'estensione dell'utilizzo delle armi Nato nel conflitto ucraino russo. (gonews)

Come spiegare un simile pasticcio? Devono esserci serie ragioni, la cui radice va cercata nel passato, che possano farci capire il voto italiano sulle armi a Kiev nel Parlamento di Strasburgo. (Corriere della Sera)

La decisioni in materia di geopolitica, è chiaro, sono tra le più delicate che un politico possa prendere. A SALTO, l'europarlamentare Herbert Dorfmann illustra le motivazioni alla base di due sua scelte importanti e delicate prese durante la plenaria di giovedì 19 settembre. (salto.bz)