La tregua sporca sulla pelle di due popoli
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Quella del Libano è una tregua «sporca»: perché, arriva – sperando che arrivi davvero – sotto una pioggia di bombe su Beirut e, come sempre, accompagnata dal diritto di Israele a romperla in qualunque momento. Ci sarà una doppia tutela in Libano, scrivevano ieri i media locali: nel sud quella israelo-americana, a nord del fiume Litani quella Hezbollah-Iran, in mezzo l’Onu e le forze libanesi. Israele ovviamente si riserva il diritto di colpire quando vuole, Hezbollah, a sua volta, di decidere per tutto il Libano e non soltanto per la «resistenza». (il manifesto)
Su altre testate
Una tregua fra Israele e Hezbollah. L’annuncio in serata e in vigore da domani mattina. Questo dovrebbe accadere fra poche ore. Ma sono numerose le spinte contrarie, perché la guerra continui, sia dentro Israele che in Libano (TV2000)
Vince la linea Donald Trump, che aveva chiesto a Benjamin Netanyahu di «finire la guerra» prima del 20 gennaio. Beirut respira, Gaza sprofonda nell’abisso. (La Stampa)
Il primo ministro israeliano Binyamin Netanyahu si prepara a discutere con il gabinetto di sicurezza una tregua di 60 giorni con Hezbollah, mediata da Stati Uniti e Francia. L’accordo prevede il ritiro delle truppe israeliane dal Libano e il dispiegamento dell’esercito libanese a sud del fiume Litani per creare una zona cuscinetto. (Limes)
Libano, è il giorno dell'accordo. Dopo il voto del gabinetto sull'accordo di cessate il fuoco con Hezbollah, il primo ministro Benyamin Netanyahu dovrebbe rilasciare una dichiarazione ai media in cui spiegherà l'intesa come un «evento temporaneo» di 60 giorni che sarà testato sul campo. (ilmessaggero.it)
la pace si fa con relazioni pacifiche tra i popoli, non le vedremo presto, però bisogna prepararle, si devono ricostruire non solo le strutture fisiche ma le relazioni distrutte da questa guerra". (La Gazzetta del Mezzogiorno)
La diplomazia stavolta non ha dovuto cestinare le bozze degli accordi. Il gabinetto di guerra di Tel Aviv ha dato l’ok nella serata, quando anche da Beirut era giunto il via libera. Ansa (Avvenire)