Angela Merkel presenta “Libertà” all’ISPI

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ISPI ESTERI

A 90 anni dalla sua fondazione, l’ISPI celebra la sua lunga tradizione di incontri internazionali ospitando Angela Merkel a Palazzo Clerici per la presentazione di Libertà, il suo nuovo libro edito da Rizzoli. Angela Merkel ha avuto la responsabilità del governo della Germania per sedici anni, durante i quali, con il suo operato e il suo atteggiamento, ha segnato la politica tedesca, europea e internazionale. (ISPI)

Se ne è parlato anche su altri media

Memorie 1954-2021, in uscita martedì prossimo e di cui Die Zeit anticipa alcuni estratti. Angela Merkel cercò di frenare la spinta di Kiev in direzione di una rapida adesione dell'Ucraina alla Nato durante il suo mandato da cancelliera, nel timore di potenziali rappresaglie militari russe. (Corriere della Sera)

Da mesi, attorno al manoscritto si è generata un’enorme attesa: cosa dirà, dopo il lungo silenzio, l’ex cancelliera che ha guidato la Germania per 16 anni e che poi è scomparsa dalla vita pubblica? In tanti hanno cercato di entrare nella ristretta cerchia di chi ha potuto leggere Libertà in anteprima. (Corriere della Sera)

Si intitola Libertà il libro di memorie di Angela Merkel, in uscita nelle librerie italiane per Rizzoli il 26 novembre 2024. Nel volume, l’ex cancelliera tedesca – alla guida della Germania dal 2005 al 2021 – affronta anche alcuni passaggi delicati della sua esperienza di governo. (Open)

“L’Ucraina nella Nato era un errore”: Angela Merkel difende la scelta del 2008 nelle sue memorie: “Per Putin è stata una dichiarazione di guerra”.

Angela Merkel (Italia Oggi)

Sono le riflessioni che l’ex cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha messo nero su bianco nel suo libro di memorie Libertà. “Il fatto che la Nato abbia offerto a Georgia e Ucraina la prospettiva di un impegno generale per l’adesione è stato, per Putin, un sì all’adesione alla Nato, una dichiarazione di guerra”. (Il Fatto Quotidiano)

Dopo il famoso“mezzogiorno di fuoco” al vertice di Bucarest del 2008 in cui si oppose fermamente all’ingresso dell’Ucraina nella Nato, caldeggiato fortemente dal presidente degli Stati Uniti dell’epoca George W. (Il Fatto Quotidiano)