Germania, via libera al "bazooka fiscale": cosa significa e quali sono le conseguenze | Libero Quotidiano.it
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I legislatori tedeschi hanno approvato un pacchetto di investimenti in difesa e infrastrutture, proposto dal cancelliere in pectore Friedrich Merz, per rafforzare il Paese in un contesto di sconvolgimenti geopolitici. I deputati del Bundestag hanno votato con un margine di 513 a 207 a favore del cosiddetto "bazooka" fiscale da centinaia di miliardi di euro, che ha richiesto un allentamento del freno al debito sancito dalla costituzione tedesca (Liberoquotidiano.it)
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Il governo tedesco avrà ora la possibilità di spendere i previsti 1.000 miliardi di euro in deficit entro 10 anni tra riarmo e investimenti infrastrutturali. La riforma costituzionale del “freno al debito” è passata definitivamente con il voto al Bundesrat, la Camera alta della Germania (InvestireOggi.it)
La portata dell’impegno della Germania e i cambiamenti costituzionali che ha comportato sono tra i motivi per cui la mossa segna una svolta, ha detto Draghi a Joumanna Bercetche di Bloomberg Television durante un dibattito all’Hsbc Global Investment Summit di Hong Kong. (Il Sole 24 ORE)
E del resto non ci sarebbe stata una pratica politica chiamata Ostpolitik - l’apertura verso i Paesi orientali promossa dal cancelliere Willi Brandt nei primi anni Settanta - se l’Est non avesse rappresentato da sempre per la Germania un problema o un’opportunità (talvolta entrambe le cose insieme, spesso … (La Stampa)

Come a dire che l’indebitamento si accompagna a uno stigma morale. In tedesco la stessa parola, Schuld, ha due significati diversi: «debito» e «colpa». (Panorama)
Lo ha sottolineato, secondo quanto riporta Bloomberg, l'ex presidente della Banca centrale europea Mario Draghi in un panel all'Hsbc Global Investment Summit di Hong Kong.A preoccupare l'ex primo ministro italiano è il modo in cui la Commissione europea gestisce il cambiamento di politica. (LA STAMPA Finanza)
Walter Galbiati, vicedirettore di Repubblica Qualcosa non sta funzionando nei costi di finanziamento dei principali Stati europei, e in particolare per Italia, Spagna e Francia. (la Repubblica)