Le prime mosse di Trump: sanzioni all’Iran e negoziati di pace tra Russia e Ucraina
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Come hanno dichiarato i suoi consiglieri, Donald Trump, dove aver sconfitto Kamala Harris e aver ottenuto un secondo mandato, concentrerà i suoi primi sforzi su immigrazione, Iran, conflitto Russia-Ucraina e settore petrolifero. Aspetti principali Immigrazione: Jason Miller, uno dei principali consiglieri di Trump, ha dichiarato alla Nbc che Trump intende ripristinare le politiche di frontiera già attuate durante il suo primo mandato e poi abrogate dal presidente Joe Biden, come il programma “Remain in Mexico”, che obbligava i richiedenti asilo ad attendere in Messico mentre le loro domande erano in esame. (Forbes Italia)
Ne parlano anche altre fonti
Ok, ok, la vittoria è un salvacondotto, la volontà popolare assolve ogni cosa e oggi, se proprio vogliamo tormentarci, facciamo un bel dibattito su quanto "la sinistra" (categoria sufficientemente ampia, ormai, da tenere dentro molte specie di cose diverse) abbia perso contatto con la realtà della gente e sia concentrata sui diritti civili, bellissima cosa ma qui c'è da riempire il carrello della spesa e bla bla. (L'HuffPost)
Il terzo appuntamento del ciclo USA2024. L'elezione che può cambiare il mondo realizzato da Fondazione Corriere della Sera e ISPI-Istituto per gli studi di politica internazionale. Paolo Magri (Corriere TV)
I leader mondiali si sono congratulati con lui, Giorgia Meloni compresa. Amarezza invece per la sconfitta Kamala Harris, che ha comunque chiamato per fare i complimenti. Donald Trump è il 47° presidente degli Stati Uniti d’America. (Striscia la notizia)
Il nuovo presidente ha ricevuto offerte di preghiere e congratulazioni da tanti leader religiosi, a partire dal presidente della Conferenza episcopale statunitense, l’arcivescovo Timothy Broglio. I vescovi statunitensi al presidente Trump: ‘Gli insegnamenti della Chiesa rimangono immutati’ (Diocesi di Lecce)
Erano 76 i paesi chiamati al voto nel 2024. L’elezione di Donald Trump arriva dopo lo scontatissimo voto russo, quello indiano (che ha confermato ma con meno forza la leadership di Modi), Corea del Sud, Taiwan. (Tiscali Notizie)
Qui a New York c’è chi si è dato malato nel Day After, per curarsi a casa i postumi dello choc. Roccaforte democratica, la città che non dorme mai è sgomenta. La nuova geografia elettorale rivela questo: Manhattan, più bianca e più ricca, rimane saldamente a sinistra; ma è accerchiata dai «borough» (quartieri) più multietnici e operai come Bronx e Queens dove l’avanzata repubblicana è consistente. (Corriere della Sera)