Quirinale, Fico: "Alla Camera garantito voto in sicurezza. Serve un profilo di alta moralità: spero in un nom…
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C'è un dibattito ma mi sembra un po' meno probabile la prorogatio", conclude il presidente della Camera
Sono stati due anni molto difficili, la Camera, il Parlamento è stato sempre aperto e ha garantito sicurezza e sarà così anche con l'elezione del presidente della Repubblica.
Oltre alle misure, Fico chiarisce che i positivi al momento non potranno votare ma che "l'istruttoria continua", i non vaccinati sì ma con il tampone. (La Repubblica)
Se ne è parlato anche su altre testate
Solo il cognome, il cognome e il nome o il cognome l'appellativo, ad esempio Senatore o Onorevole, possono infatti fare la differenza. E Fico pare avrebbe intenzione di comunicare durante lo scrutinio solo il nome a cui la preferenza è riconducibile, limitandosi a dire, ad esempio, «Berlusconi» per ogni voto a favore del Cavaliere (Il Messaggero)
Per loro è indispensabile salire su aerei o navi, per spostarsi e votare a Roma. Si va avanti con la ricerca delle figure adatte al Colle. (Sky Tg24 )
Ansa. Alcuni, come il dem Goffredo Bettini , continuano anche a parlare di un Mattarella bis, ma l’attuale presidente della Repubblica ha più volte escluso questa ipotesi ricordando sia la sua età (ha compiuto 80 anni lo scorso 23 luglio) che la durata del mandato prevista dalla Costituzione, che pure non esclude la rieleggibilità. (Sky Tg24 )
Abbiamo avuto una conferenza dei capigruppo dove è stato sollevato questo problema e ne avremo una anche domani. – “I positivi in questo momento a norma di legge, e per le ordinanze e protocolli, non possono votare. (Dire)
«La decisione sulla lettura delle schede sarà adottata dal presidente Fico a garanzia della correttezza e del buon andamento dei lavori per l'elezione del presidente della Repubblica. (ilGiornale.it)
Roberto Fico si è messo in testa di stroncare una prassi tanto scorretta quanto consolidata nelle passate elezioni dei presidenti della Repubblica. Segnare implicitamente le schede, votare il candidato con una formula stabilita a tavolino, per far capire, a chi di dovere, da quale gruppo parlamentare sia arrivato quel voto (La Stampa)